#Verybello è l’esempio di come funziona (male) l’Italia

VeryBello.jpg
Se l’obiettivo di verybello.it era mostrare al mondo l’Italia di Renzi possiamo dire che è stato pienamente centrato: denaro pubblico speso senza controllo, incompetenza tecnica e approssimazione.
Basta analizzare il sito per rendersi conto dello spreco: non ci spieghiamo come mai si sia ritenuto di affidare la realizzazione del progetto a un’agenzia privata (come se all’interno dell’amministrazione mancassero le competenze, a proposito e l’Agenzia per l’Italia digitale?) e certamente rimangono gli errori tecnici e l’approssimazione che ha caratterizzato la realizzazione del sito.
ci fa sorridere che dopo 36 ore di polemiche il ministero abbia aggiornato la foto della home reinserendo la Sicilia che inizialmente era stata tagliata. E ancora di più il ridicolo “coming soon” accanto alla bandierina della versione inglese.
Sarebbe poi molto grave se risultasse confermato il sospetto avanzato ancora una volta da Scorza circa la violazione dei diritti degli autori delle opere fotografiche ospitate sul sito.
Vogliamo quindi, anzitutto chiarezza e poi ci chiediamo: è possibile che non fossero praticabili altre strade per offrire al mondo l’immagine dell’Italia, già gravemente offuscata dai mille scandali che circondano l’Expo 2015?
Sotto questo profilo facciamo nostra e rilanciamo la proposta del Digital Champion Riccardo Luna, chiediamo di ripartire dall’inizio: realizzare una call to action per creare una piattaforma condivisa realizzata da start-up, comunità collaborative che non aspettano altro dalle istituzioni per valorizzare le loro idee.
Noi ci siamo, il governo?