Grazie al M5S pene più severe per i pubblici ufficiali corrotti

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Pene più severe per i pubblici ufficiali corrotti e maggiore potere ai magistrati per poter svolgere indagini contro la corruzione nella pubblica amministrazione. E’ l’importante vittoria che oggi porta a casa il Movimento 5 Stelle, proprio nel giorno in cui il Presidente Mattarella è tornato a ribadire la forte necessità di legalità nel nostro Paese.
Grazie alla tenacia dei parlamentari del M5S, e nonostante l’ostruzionismo di Forza Italia che evidentemente di legalità non vuol proprio sentir parlare, è stato infatti approvato in Commissione Giustizia al Senato un emendamento (il n. 1.20), a prima firma Mario Giarrusso, che aumenta la pena massima per il reato previsto all’articolo 318 del codice penale, ovvero quello della corruzione di un Pubblico Ufficiale. Con l’approvazione della proposta M5S, la pena massima passa da 5 a 6 anni.
Ma non è tutto. L’aumento di pena da 5 a 6 anni porta con sè un altro effetto positivo: in questo modo, infatti, si dà automaticamente agli inquirenti la possibilità di ricorrere all’utilizzo delle intercettazioni al fine di acquisire e ricercare ulteriori prove contro corrotti e corruttori. Utilizzo che sino ad oggi non era consentito dalla legge, che imbavagliava i magistrati anche di fronte al fondato motivo di ritenere i pubblici ufficiali esecutori di azioni criminose ai danni della Pubblica Amministrazione.
Infine, grazie a questo aumento di pena, la fattispecie di reato per corruzione di un pubblico ufficiale verrà escluso da quei 112 reati che hanno come pena massima 5 anni di reclusione e che, ‘grazie’ al governo Renzi, sono stati ridotti a semplici sanzioni amministrative qualora ritenuti dal giudice di particolare tenuità o commessi nell’ambito di un comportamento non abituale.
Adesso attendiamo l’emendamento annunciato dal governo sul falso in bilancio per verificarne il contenuto e vedere se gli annunci del Ministro Orlando a favore della lotta alla corruzione erano solo un bluff.



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