IMU agricola: il Governo contro gli agricoltori italiani

imu-oki.jpgIn questi giorni il Governo sta mettendo mani ai terreni agricoli e agli agricoltori. Questa categoria, già da tempo penalizzata da mille aggravi e disfunzioni infrastrutturali e da un carico fiscale e burocratico ormai insostenibile, viene oggi presa ancora d’assalto dallo Stato con una nuova tassa: la cosiddetta IMU sui terreni agricoli, inserita nell’atto n. 1749 approvato in Aula al Senato nella seduta del 25 febbraio 2015.
Già da tempo la politica sta dimostrando di non considerare il comparto agricolo come un vero e proprio settore strategico, dunque prezioso per la nostra economia. Ma il Governo Renzi è andato oltre, ignorando, in un sol colpo, la vocazione agricola del Paese, la unicità del suo patrimonio agroalimentare e con essa il suo potenziale economico funzionale per la ricchezza di tutto la nazione.
La nuova tassa (IMU), infatti, qualora approvata alla Camera, potrebbe essere la mazzata finale per molte aziende agroalimentari che si vedrebbero costrette a sospendere e interrompere forzatamente le proprie attività di produzione. Quello dell’agricoltore è un nobile mestiere di origine antichissime. Andare a tassare il terreno è come tassare un qualsiasi mezzo e strumento di lavoro. L’IMU sull’agricoltura è una tassa sul lavoro. Una tassa per tutti coloro che realmente ogni giorno, svegliandosi all’alba, si spezzano la schiena per portare a casa da mangiare e per pagare le tasse allo Stato.
Non pagano forse già l’IVA? Non pagano forse già l’IRPEF? Non sono già costretti a svendere il loro prodotti per non chiudere definitivamente i battenti e resistere a regole di mercato squilibrate? Non devono già fronteggiare le importazioni di prodotti illegali dall’estero? Senza considerare poi tutti i rischi connessi a fattori idrogeologici, climatici e di territorio.
Ed è anche per questo che il M5S ritiene che la nuova IMU vada integralmente abolita e che alla Camera si batterà per questo.
Mentre gli Italiani faticano sempre più a soddisfare ormai i bisogni minimi di sopravvivenza, il Governo, ovvero l’organo di Stato che dovrebbe avere il preciso obbligo e compito di rimuovere concretamente tutti gli ostacoli economici e disagi per far ripartire il Paese, con questo provvedimento sta di fatto decidendo la dismissione e la smobilitazione di un intero e preziosissimo comparto produttivo.
Tutto ciò mentre dal Governo Renzi arrivano puntuali regali e favori solo per Banche e Assicurazioni.