Cucù, a un anno di distanza
le Province ci sono ancora
Ci si era convinti che le Province non esistessero più. L’avevano spacciato come risultato del Governo, mentre il MoVimento 5 Stelle continuava a denunciare come tutta l’elefantiaca macchina rimaneva in piedi e, paradossalmente, si moltiplicavano i costi.
Ma erano “gufi”, “frenatori”, o altre renzate del genere. Dopo di che, il silenzio.
Fino alla clamorosa scoperta: le Province ci sono ancora con
– I suoi 54mila 242 dipendenti ancora in servizio;
– Biella e Vibo Valentia in dissesto;
– Novara, Verbano, Imperia, Ascoli, Chieti, Potenza e Lecce senza coperture per le spese;
– Alessandria, La Spezia, Bologna, Teramo, Isernia, Foggia, Messina, Siracusa con bilancio fuori equilibrio (la magia dell’imprevisto: condanne, controversie nell’acquisto di beni, disavanzi nelle aziende controllate)
Poi ci sono i debiti fuori bilancio che, come sempre, dovranno accollarsi i cittadini: 186 milioni solo nel 2013.
E siamo ancora in alto mare, perché nonostante la legge sia stata licenziata, nessuna Regione ha approvato la ridefinizione delle funzioni svolte dalla Provincia. Scuole, strade, attività turistiche e culturali.
Ma non s’era detto che non esistevano più?
PROVINCE, GUARDA L’INTERVENTO DI SANTANGELO CHE SVELAVA IL BLUFF