In manette il Berlusconi delle Grandi Opere

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“Riteniamo inopportuno che il dirigente del Ministero dei Trasporti ingegnere Ercole Incalza ricopra ancora questo importantissimo ruolo di capo della struttura tecnica di missione, che gestisce miliardi di soldi pubblici”. Lo abbiamo chiesto tante volte negli ultimi due anni. E la risposta del ministro Lupi è stata sempre la stessa: nessuna condanna, condotta ineccepibile, Incalza è l’uomo giusto al posto giusto.
Già: adesso è l’inchiesta della magistratura di Firenze a spiegarci perché Incalza era l’uomo giusto al posto giusto.
Siamo alla punta dell’iceberg del malaffare e delle tangenti. Miliardi di euro di soldi pubblici bruciati in una catena di comando che vede agli snodi principali sempre gli stessi uomini. Proprio come Ercole Incalza, il Berlusconi dei lavori pubblici, come lo abbiamo definito: in quattordici anni ha attraversato sette governi. Cambiano i ministri, i colori politici ma a tessere la ragnatela della grandi opere italiane c’è sempre lui.
Dalla Tav Firenze al Mose all’Expo passando per il post terremoto abruzzese. Siamo alla madre di tutte le inchieste: adesso servono regole chiare e trasparenza negli appalti.
E il ministro Maurizio Lupi ha tante risposte da dare, alla magistratura e ai cittadini italiani.
Per noi dovrebbe fare solo una cosa: dimettersi.
Qui Lupi tace sull’intoccabile papavero, rispondendo a un’interrogazione di luglio. Ascoltate la sua risposta!

Qui l’intervento di Michele Dell’Orco durante l’approvazione della legge di Stabilità