CNEL: danno erariale a carico dello Stato ed il Governo lo tiene ancora in vita

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Oltre il danno, consistente nel mantenimento ad oggi di un organo del tutto inutile e dal costo annuo pari a 20 milioni di euro, è arrivata anche la beffa. Il CNEL, infatti, secondo la Procura della Corte dei Conti avrebbe provocato un danno erariale a carico delle casse dello Stato per 1,2 milioni di Euro.
All’origine del danno ci sarebbero state le solite consulenze ed incarichi affidati a persone o società esterne tra il 2008 e i primi mesi del 2012 dai componenti del CNEL. Incarichi assegnati (agli amici degli amici) con procedure illegittime i cui costi sono stati ritenuti sproporzionati e le relative consulenze prive di alcuna utilità. Esattamente inutile come l’intero organo che in 52 anni di attività e ingenti stipendi corrisposti ha semplicemente proposto 11 bozze di proposte di legge. Null’altro.
Non solo, dunque, lauti stipendi pagati ai componenti del CNEL, con il proprio Presidente Antonio Marzano (ex ministro del Governo Berlusconi) che percepisce uno stipendio annuo di 217.000 mila euro, ma anche incarichi e consulenze esterne non legittime che hanno provocato, addirittura, l’ennesimo danno per i conti (sempre più in rosso) dello Stato.
Eppure il CNEL poteva essere abolito tramite una legge che il Parlamento avrebbe votato all’unanimità nel giro di pochi mesi, qualora ci fosse stata (davvero) la volontà di farlo da parte del Governo.
Invece no.
Il Governo piuttosto aumenta tasse e taglia i servizi ai cittadini (dalla sanità, alla scuola sino alla sicurezza) ma mantiene intatte poltrone, stipendi, indennità per moltissimi dirigenti e dipendenti di società partecipate ed enti totalmente inutili che lo ricordiamo costano circa 10 /12 miliardi di euro annui. Quasi quanto il reddito di cittadinanza proposto dal M5S.
L’ennesimo spreco di denaro pubblico davanti ad un Governo totalmente inefficiente, oltre che irresponsabile.