Scuola: con la chiamata diretta Governo vuole sdoganare clientelismo

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ROMA, 12 maggio 2015 – “Il presidente del Consiglio ‘dimentica’ di dire che tra i poteri affidati da questo Ddl Istruzione ai dirigenti scolastici non è stato ritoccato proprio quello più delicato e pericoloso. La chiamata diretta è uno strumento che rischia di moltiplicare fenomeni di abuso e clientelismo. Altro che sistema aziendale, vogliono estendere al mondo scolastico quel modello di corruzione di cui i partiti sono maestri”.

Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.

“Inoltre, sono gli stessi dirigenti scolastici a non condividere questa misura e a dichiararsi contrari ai nuovi poteri che il Governo vuole affidare loro. Esprimono il legittimo timore di trovarsi da un lato isolati e, dall’altro, di essere sottoposti a minacce o pressioni indebite”.
“Anche sui nuovi, ulteriori, benefici concessi alle scuole paritarie il titolare di Palazzo Chigi cerca di distrarre l’attenzione lanciando slogan a vanvera.

La detrazione fiscale è, contrariamente a quanto affermato, un punto sostanziale perché si tratta di un tema che attiene alle risorse: esattamente quelle di cui la scuola pubblica statale ha enorme bisogno ma che riceve con il contagocce. Le misure per il contrasto dei diplomifici poi, a nostro parere non sono sufficientemente stringenti”.