Scuola. Il referendum? Si decide insieme, e nei tempi giusti

referendumscuola.jpg
Ieri abbiamo incontrato una parte significativa di comitati, associazioni e sindacati del mondo della scuola, e ancora il fronte contro il Ddl Istruzione è forte e compatto. La campagna di opposizione a questo provvedimento, che deve partire da tutto il comparto, avrà inizio a partire da settembre attraverso azioni di contrasto e con la costituzione di un ampio fronte referendario. Si tratta di una battaglia che vogliamo vincere e, dunque, non intendiamo compiere passi falsi.
Passi falsi come le iniziative referendarie di questi giorni sul Ddl Istruzione, che sono ad alto rischio fallimento. I quesiti attualmente depositati potrebbero rivelarsi una fuga in avanti controproducente o, addirittura, un boomerang per la battaglia sull’abrogazione della riforma di Renzi sulla scuola. La possibilità che il quesito che abolisce totalmente la legge 107 venga giudicato inammissibile o inefficace è molto alta e i tempi necessari alla raccolta di firme sono troppo ristretti.
Per votare nel 2016, sarebbe infatti necessario raccogliere 500mila firme certificate entro il 30 settembre 2015: una corsa contro il tempo che, con l’estate di mezzo, rischia di naufragare. Una campagna che miri al raggiungimento del quorum deve esser quanto più possibile coordinata e trasversale, al fine di coinvolgere tutte le componenti del mondo della scuola.