No alla guerra, no alle bombe

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Improvvisamente, gli italiani vengono a sapere che andranno a bombardare in Iraq. Lo dicono i giornali, così, come se niente fosse, come se un bombardamento fosse qualcosa che viene deciso nelle segrete stanze e poi comunicato ai cittadini se aggrada alla stampa, altrimenti no.
Abbiamo infatti letto ieri la notizia che i nostri Tornado bombarderanno sul suolo iracheno, per combattere l’Isis naturalmente, eppure gli aerei italiani già impiegati in Iraq dovevano essere lì solo per “missioni di ricognizione”: per cambiare le regole di ingaggio serve infatti l’approvazione del Parlamento, mica è sufficiente un articolo di giornale.
Il Ministro Pinotti, subito dopo, fa un rapido dietrofront e comunica che no, non c’è nulla di deciso, si tratta solo di ipotesi. Sarà, ma noi crediamo sia il caso che il Ministro venga a riferire in aula data la gravità di ciò che è emerso, una gravità a cui peraltro oramai siamo quasi assuefatti. Non è infatti la prima volta che il Parlamento viene tenuto all’oscuro.
Per quanto ci riguarda, esprimiamo ancora una volta il deciso NO del M5S a ulteriori interventi militari, ad altre bombe, ad altre guerre: ricordiamo che le prime vittime di ogni conflitto sono i civili e gli innocenti. E soprattutto, il nostro deciso NO al solito “armiamoci e partite” che ignora completamente il Parlamento: era già accaduto lo scorso anno, quando la Pinotti a novembre spedì cacciabombardieri e controcarri alle operazioni della coalizione internazionale anti-Isis senza autorizzazione delle Camere. La Costituzione va rispettata, cara Pinotti: articolo 11. Intanto, noi, ti aspettiamo in Parlamento!