Le regole del M5S a uso e consumo della stampa

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Siamo uomini o figurine?
C’era una volta il giornalismo, quello che faceva le inchieste, che metteva in mutande i potenti mostrando il re per com’era, nudo. Ma in Italia il giornalismo è ridotto a un gioco di figurine. Ieri Berlusconi, oggi Renzi, domani chissà.
E’ la ricerca della nuova figurina da mettere nell’album che porta tutti i cronisti ad asserragliare, al limite dello stalking, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Anche stamattina, a Imola, in occasione di “Italia a 5 Stelle”. La domanda è se la figurina da apporre sull’album c’è. “Di Maio sarà il candidato premier?” domanda. “Non si sa” è la risposta. Chiaro. Invece no. Non per la stampa, che su quel ‘Non si sa’ costruisce titoli fantasiosi.
E invece è tutto molto chiaro, così come chiare e semplici sono le regole del MoVimento: non esistono investiture dall’alto, a decidere il candidato premier – così come i sindaci, consiglieri comunali, parlamentari, etc. etc. etc – sono sempre e solo i cittadini che possono votare sul blog.
Quindi ecco come una risposta ovvia – chi può conoscere il candidato premier che ancora deve essere votato? – diventa altro, viene plasmato a uso e consumo della stampa la cui priorità è riempire la figurina nella casella del M5S. Ovvio che non è certo che sia Di Maio il candidato premier, nessuno ha una sfera per predire il futuro. Quello che è certo, però, sono le regole del M5S.
Nessun politico di professione
Fedina penale pulita
Non più di due mandati e poi a casa
Sindaci e consiglieri dei propri luoghi di residenza
E se sei in Parlamento non puoi toglierti la casacca da parlamentare e indossare quella di candidato sindaco a seconda della convenienza.
Non è solo una questione di regole, è una questione di rispetto della volontà dei cittadini: se ci hanno dato un mandato, noi lo rispettiamo e lo portiamo a termine fino in fondo.