Omicidio stradale: buoni gli intenti, pessimo il risultato
“Sebbene l’intento della proposta di legge sull’omicidio stradale della maggioranza sia lodevole, il risultato non è stato assolutamente raggiunto. Ci siamo astenuti, anche se siamo soddisfatti di aver contribuito con un nostro emendamento all’innalzamento delle pene minime da 4 a 5 anni. La proposta del Pd contiene storture giuridiche già denunciate da diversi esperti e non assicura giustizia come richiesto dalle associazioni delle vittime della strada, per questo abbiamo presentato un testo alternativo. Le discriminazioni riguardano due diversi trattamenti sanzionatori, per alcune violazioni del codice della strada sono previste pene dai 2 ai 7 anni, mentre per altre da 5 a 10 anni pregiudicando i diritti delle vittime e anche il trattamento degli imputati. Per non parlare dell’omicidio colposo commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, che rimane a pena inalterata (2-7 anni).
I membri M5S delle commissione Giustizia e Trasporti spiegano la loro astensione sul tema dell’omicidio stradale: “Il nostro testo è omogeneo rispetto all’ordinamento, crea giustizia vera per tutte le vittime della strada, fissa criteri puntuali per accertare gli stati di alterazione da sostanze stupefacenti o per assunzione di alcolici che non sono state nemmeno prese in considerazione. Abbiamo anche visto come molte voci nel Pd siano d’accordo con la nostra analisi. Si devono punire i reati severamente ma senza creare norme abnormi o frettolose che comporterebbero una non applicabilità della stessa legge e diseguaglianze inaccettabili”.