Truffa rimborsi Lega: chiamati in causa anche Salvini e Maroni

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Continua la saga sulla truffa leghista dei rimborsi elettorali ai danni dello Stato. Oggi scopriamo che in questa gravissima vicenda giudiziaria in salsa padana, che vede coinvolti Francesco Belsito e Umberto Bossi, costretto a dimettersi in seguito allo scandalo vengono chiamati in causa anche l’attuale segretario della Lega Nord Matteo Salvini e il governatore della Lombardia Roberto Maroni.
Dalle carte depositate dal Parlamento nel processo in corso, emergerebbe infatti che i 40 milioni di soldi pubblici ottenuti falsificando i conti per le spese elettorali, e poi investiti in Tanzania, diamanti e non solo dall’allora tesoriere Belsito, sarebbero in realtà 59, e una parte di questi sarebbero arrivati nella casse leghiste quando Bossi era già stato defenestrato e al suo posto erano arrivati Roberto Maroni prima e poi nel 2013 Salvini.
I due dunque, nonostante fossero a conoscenza della truffa, avrebbero continuato ad intascare rimborsi illegittimamente da Camera e Senato, ovvero soldi dei cittadini: quasi 13 milioni durante la segreteria di Maroni e 820 mila euro durante quella di Salvini. Quest’ultimo, non a caso, in un primo tempo si costituì parte civile, ma a novembre 2014 fece dietrofront e rinunciò a chiedere i danni all’ex tesoriere. Quando in diretta tv il M5S gli chiese il perchè, stizzito non rispose.
Salvini, abituato a fare ‘il duro e puro’ solo nei salotti televisivi, ora dovrà spiegare ai magistrati e ai cittadini perchè la sua Lega ha continuato a intascare questi soldi.
Il M5S è l’unica forza politica che rinuncia ai rimborsi elettorali e che in Parlamento ha votato contro la porcata della Boccadutri, la leggina con cui i partiti in quattro e quattr’otto si sono sbloccati i finanziamenti per il 2013 e il 2014 senza uno straccio di controllo sui bilanci. La Lega alla Camera ha votato a favore della legge, per poi redimersi all’ultimo minuto in Senato. Un atto di facciata, perchè quei soldi continua a intascarseli esattamente come tutti gli altri.
L’8 dicembre Salvini riunisce i suoi a Bologna per la manifestazione ‘Blocca Italia’ contro il governo, una giornata di ‘liberazione nazionale’ la chiama lui. Oltre che di questo governo, i cittadini sarebbero felice di liberarsi anche di quelli come Salvini, che predicano bene e razzolano male. Sono anche i personaggi come lui che hanno politicamente distrutto e bloccato questo Paese.