Stabilità: caro leader, la sanità sotto attacco non fa ridere proprio nessuno

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La Conferenza delle Regioni ha chiesto un incontro urgente con lo smemorato di Rignano, che nell’approntare la legge di stabilità si è completamente dimenticato dell’esistenza delle Regioni e dei loro immensi problemi. Problemi che riguardano principalmente il settore della sanità, tagliata di 14 miliardi negli ultimi 5 anni, e che sta lasciando le Regioni senza ossigeno.
E cos’ha risposto il premier a questo grido di disperazione?
“Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio”.
Beato lui che si diverte sempre, tra finali di tennis e gite in elicottero. Sarà l’arroganza dei potenti che lo fa straparlare, ma ora vuole divertirsi anche a ridere in faccia ai governatori. Forse perché sa cosa c’è sotto ai veri dati, quelli che lui vuol tenere nascosti ai cittadini: un prossimo aumento di tasse e ticket che è naturale conseguenza dei tagli e degli sprechi. Che fine ha fatto la spending review tanto decantata? Anche quella sotto il tappeto, insieme ai responsabili Cottarelli e Perotti di cui il premier già si è liberato. Si sa, a Pinocchio non piacciono i grilli parlanti che gli dicono la verità.
E così, ci ritroviamo con una legge di stabilità fatta in gran parte in deficit, e gli unici tagli sono le solite ‘efficienze’ che non portano ai risultati sperati, come non smettono di sottolineare il M5S e la sua Commissione Affari Sociali. E’ una stabilità che, in realtà, punta alla fine della sanità pubblica, e i cui tagli serviranno solo per la propaganda elettorale del partito del premier alle prossime elezioni.
Sarà per questo che se la ride tanto. Tutti gli altri invece, cittadini e governatori, non si divertono per niente in questa Italia ridotta al parco giochi di un Pinocchio.