Scuola: il malcontento dilaga ma governo fa finta di nulla
A quattro mesi dall’approvazione della riforma, il mondo della scuola scende di nuovo in piazza. E’ il segno che il disagio e la rabbia sono enormi e che insegnanti e studenti dovrebbero essere ascoltati e non presi in giro come invece continua a fare il presidente del Consiglio.
La scuola è diventata ‘buona’ solo nei sogni di Renzi, nella realtà si sta trasformando in un incubo: la supplentite non è stata eliminata, i docenti assunti per l’organico funzionale saranno precari a tempo indeterminato e la figura del preside manager finirà per svilire il loro ruolo.
Il M5S intende continuare a portare avanti la sua battaglia contro questa legge che demolisce il sistema scolastico: lo abbiamo fatto durante l’esame in Parlamento della riforma, poi con le mozioni per il ricorso alla Consulta e ora con i nostri emendamenti alla Legge di Stabilità.
Il primo obiettivo è ridimensionare lo strapotere che questa riforma ha attribuito al ‘super preside’ in un’ottica verticistica che non ha nulla a che vedere con la scuola pubblica. Per questo proponiamo che il Fondo istituito presso il Miur, e a cui il dirigente scolastico attingerà in maniera del tutto discrezionale e arbitraria per premiare i docenti che lui stesso sceglie, sia invece utilizzato per potenziare l’offerta formativa , i progetti didattici e per finanziare le ore di lavoro in più che i docenti svolgono per le loro funzioni di coordinatori di classe e per le funzioni obiettivo.
Accanto a questo, chiediamo anche che il Fondo – oggi finanziato con 200 milioni di euro all’anno – venga aumentato di 10 milioni annui dal 2016 al 2018.
Il M5S, inoltre, propone che venga istituito un Fondo dedicato al contrasto alla dispersione scolastica, con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro l’anno da qui al 2020, da cui prenda avvio un programma di didattica integrativa, interdisciplinare e innovativa.
Per combattere la dispersione scolastica bisogna però eliminare anche le cosiddette ‘classi pollaio’: per questo nell’emendamento alla Stabilità chiediamo che i docenti assunti per potenziare l’organico dell’autonomia siano assegnati in modo da formare classi che non superino i 22 alunni.
Infine c’è il capitolo insegnanti di sostegno e continuità didattica: il M5S chiede che a partire dal prossimo anno scolastico venga incrementato l’organico degli insegnanti di sostegno così che ci possa essere un docente per ogni alunno con disabilità.
Impossibile da fare? Secondo noi no, basta volerlo.
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