Terrorismo e intelligence, il governo prende decisioni. Sbagliate
In un momento come questo, in cui i Paesi sono impegnati a fronteggiare una minaccia terroristica così sfuggente, l’attività di intelligence assume un’importanza cruciale. Un servizio di informazioni efficiente e coordinato costituisce la prima e più sensata linea di difesa. Sicuramente migliore e più intelligente dei bombardamenti.
Negli ultimi giorni il governo si è riempito la bocca di roboanti promesse riguardo all’intelligence, ed ha anche accettato la nostra proposta per potenziare il comparto, ma quando si è trattato di agire il risultato è stato: niente soldi. Bocciato infatti un emendamento M5S che prevedeva di aumentare i finanziamenti per 20 milioni l’anno.
Come crede il governo di “potenziare” senza metterci su una lira? Le solite nozze coi fichi secchi?
Esatto: il governo ha infatti pensato di togliersi il problema attribuendo ai militari anche funzioni di intelligence, sia all’interno che all’estero. Biechi risparmi da massaia in un settore delicatissimo e in un momento delicatissimo, mentre si continuano a gettare miliardi in inutili missioni di guerra. Ma non solo: la maggioranza pretendeva anche che tali nuove funzioni dei militari restassero esclusivamente nelle mani di Palazzo Chigi, lasciando il Parlamento completamente all’oscuro. Ve lo immaginate il Pinocchio di Firenze che gestisce intelligence militare e senza alcun controllo? Una roba da brividi.
Così il M5S ha chiesto e ottenuto che il Copasir, l’organismo di controllo parlamentare sui servizi, venga almeno mantenuto informato su tali attività. Se per risparmiare è proprio necessario mettere la Difesa a fare lavoro altrui, con tutti i rischi e le complicazioni che ciò comporta, che almeno i cittadini ne abbiano contezza attraverso il controllo parlamentare. Ci sembra il minimo.