Sicurezza: dietro lo show di Renzi solo briciole
399 milioni di euro in meno rispetto al 2015 alla missione “Difesa e sicurezza del territorio”, e 414 milioni di euro in meno alla missione “Ordine pubblico e sicurezza”. Prima di ogni ragionamento politico sulle trovate propagandistiche del premier vanno considerati questi due numeri incontestabili, scritti nel Bilancio di previsione per l’anno prossimo. In totale 813 milioni di euro in meno al comparto sicurezza a partire dal gennaio prossimo.
Dopo gli annunci trionfali di ieri, scopriamo di avere 1 miliardo in più per la sicurezza nel 2016. Non ci dicono però che 1 miliardo meno 813 milioni di precedenti tagli fa appena 187 milioni, che suona molto peggio e non consente di costruire sulla tragedia di Parigi uno show mediatico al fine di recuperare qualche voto perso.
Ma vediamo in cosa consiste questo miliardo per il potenziamento della sicurezza che il Governo promette di aggiungere alla legge di Stabilità. 300 milioni di euro, il 30% del totale, servono ad estendere il bonus di 80 euro a tutte le Forze dell’ordine. Non si tratta quindi di un potenziamento della sicurezza, ma di un atto dovuto: i contratti pubblici, infatti, sono bloccati da 6 anni e l’aumento del costo della vita ha eroso anche gli stipendi delle Forze dell’ordine. Presentare queste risorse come un’assicurazione sulla sicurezza dei cittadini è davvero meschino. Rimangono quindi 700 milioni di euro.
500 di questi riguardano la Difesa e i militari ma, come detto, il Governo ha già tagliato 399 milioni alla missione “Difesa e sicurezza del territorio” per il 2016. Ne rimangono quindi 101, e c’è da vedere se saranno distribuiti in busta paga ai militari o serviranno effettivamente a potenziare la difesa del territorio. In ogni caso le briciole. Al Governo sarebbe bastato non tagliare i fondi prima, ma si sa, al Presidente del Consiglio piace togliere da una parte per aggiungere dall’altra, per poi sbandierare il successo della sua azione di governo.
Altri 200 milioni sono distribuiti alla cyber security (150 milioni) e ai mezzi delle Forze dell’ordine (50 milioni). Su questi ultimi il Governo ha già tagliato circa 12 milioni, come si evince dal Bilancio di previsione 2016 alla voce “acquisto impianti, armamenti, attrezzature e automezzi”.
Sulla cyber security la faccia tosta del Presidente del Consiglio è senza precedenti. La maggioranza ha bocciato infatti pochi giorni fa l’emendamento M5S a prima firma Marton che stanziava 60 milioni in 3 anni per l’intelligence.
Naturalmente fino a che non vedremo i soldi promessi non crederemo al mentitore seriale di Palazzo Chigi, che aveva assicurato 7 miliardi per la manutenzione del territorio e del dissesto idrogeologico, salvo poi non mettere un euro in Stabilità. Ma in ogni caso, a conti fatti rimane ben poco per il potenziamento reale della sicurezza. Quello che non va in stipendi e bonus elettorali si limita a coprire i tagli recenti di questo stesso Governo, dopo le insistenti denunce del M5S.
Utilizzando strumentalmente la tragedia di Parigi, quindi, il Governo punta a recuperare coesione interna, tamponando l’emorragia di voti a favore del M5S. Lo dimostrano anche gli annunci sulla cultura, dai quali sembrerebbe in programma un bonus annuo di 500 euro ai 18enni per spese culturali, sul modello dei professori. Viene spontanea una domanda: perché non distribuire questo bonus, ad esempio, ai 16enni?
Forse che questa categoria di giovani non vota e quindi non è di alcuna utilità al Presidente del Consiglio? Le urne sono più vicine di quanto si pensi…
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