Dl Missioni: stop finanziamenti a pioggia, ripensare modello
Il decreto legge Missioni e’ stato approvato dopo essere arrivato blindato a Palazzo Madama, senza alcuna possibilità di emendare il testo ed affrontare un dibattito serio sulla necessità, per l’Italia, di essere impegnata in tutte le Missioni internazionali possibili, seconda solo agli Stati Uniti.
Opposizione silenziata, dunque, e maggioranza silente sui finanziamenti a pioggia elargiti dal governo, che raddoppia gli stanziamenti. Sono stati destinati 340 milioni di euro alle Missioni di cui 39,5 per la Cooperazione, senza che vi siano sufficienti requisiti di trasparenza. Soldi che vengono sottratti alla sicurezza interna e che andrebbero impiegati per rafforzare l’attività di intelligence.
Missioni lunghe come in Afghanistan: 14 anni di intervento, 5 miliardi spesi. L’Italia negli ultimi 11 anni ha speso oltre 13 mld di euro, ma non e’ solo una questione di spreco di denaro pubblico. Si tratta di mandare i nostri ragazzi a rischiare la vita.
Crediamo sia necessaria una legge quadro che disciplini le Missioni che limiti al massimo il ricorso ad interventi armati, da sostituire con attività diplomatiche, interventi civili di pace, di prevenzione non armata dei conflitti e di ricostruzione.
Occorre ripensare il modello di Difesa. Per questo il Movimento 5 stelle ha chiesto ed ottenuto un affare assegnato sulleMissioni internazionali e sulla Difesa alternativa. Ascolteremo persone che operano in quei teatri, oltre ai nostri militari. Daremo spazio ad Associazioni come Emergency, Medici senza frontiere, Amnesty International perchè si abbia un quadro più ampio, e si possa costruire in sede parlamentare una politica estera e della difesa a lungo termine e non basata sulle decretazioni d’urgenza.
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