Giornata della disabilità: basta retorica, è ora degli investimenti
In questa giornata, dedicata ai moltissimi nostri concittadini, familiari, amici, con disabilità, il nostro primo primo pensiero va a quel Programma di azione biennale per le persone con disabilità che, adottato dal Governo il 27 settembre del 2013, ad oggi è ancora lettera morta. Due anni trascorsi senza che i nostri governanti abbiano mosso un dito: una presa in giro e una pagina buia per il nostro Paese che descrive il basso grado di attenzione che la politica ha verso il tema della disabilità.
Nella Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità lo Stato continua a negare proprio i diritti e la dignità di questi cittadini. Il resto sono chiacchiere e retorica della politica, che in queste occasioni si mostra falsamente dolente e impegnata.
Il Programma di azione biennale, redatto dall’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, finora è rimasto sulla carta. Ai buoni propositi non è però seguito l’elemento essenziale per tradurli in azioni: fondi. Quegli stessi soldi che continuano ad esserci per pensioni d’oro, auto blu, super contratti di consulenza a manager statali, spese di rappresentanza della politica o nuovi aerei per il presidente del Consiglio.
Entro il 2015, però, l’Italia dovrà inviare una relazione sullo stato di applicazione della Convenzione Onu per le persone disabili, a cui è ispirato il programma biennale, ratificata dall’Italia nel 2009. Ci domandiamo quali frasette di circostanza farfuglierà il governo, e il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in particolare, per giustificare la suo immobilismo?
Eppure qualcosa di concreto potrebbe essere fatto già adesso: in questi giorni il Parlamento sta affrontando la legge di Stabilità. Così come nei nostri due precedenti anni in Parlamento, il M5S sta avanzando proposte e provvedimenti migliorativi.
In particolare, con l’emendamento Di Vita chiediamo che il ministero dell’Economia e delle Finanze istituisca un fondo di 80 milioni che, a partire al 2016, preveda interventi diretti alla implementazione della Linea di intervento 3 del Programma di azione biennale: ”Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società”.
Già l’approvazione di questa misura rappresenterebbe un grande passo in avanti perché affronta due temi che incidono sulla vita quotidiana dei disabili: situazioni segreganti e sistemazioni non rispondenti alle scelte o alla volontà delle persone, e verifica del fatto che che i servizi e le strutture sociali siano effettivamente messe a disposizione delle persone con disabilità e siano adattate ai loro bisogni.
Nutriamo pochissime speranze in questo governo e nei parlamentari che lo sostengono, ma continuiamo ad augurarci che si approvi questa misura. Per il bene di tutti i i nostri concittadini affetti da disabilità, ciò che auspichiamo al di sopra di ogni cosa è di non doverci ritrovare qui l’anno prossimo, il 3 dicembre 2016, a lamentare ciò che è stato fatto. Questo sarebbe il successo più grande.