La Melandri è ancora al Maxxi. Cosa vuol fare il Ministro?

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– Diretta qui alle ore 15 –
Ricordate il “caso” della ex parlamentare PD Giovanna Melandri, riciclata come Presidente del museo Maxxi di Roma?
Nel 2012 la Fondazione Maxxi fu commissariata per ben 11 milioni di euro di deficit, e pochi mesi dopo la Melandri ne fu nominata Presidente dal governo Monti. Infuriarono le polemiche, tra le quali brillarono le dichiarazioni di Matteo Renzi: “Io non l’avrei fatto. C’è una vita fuori dalla politica, come è possibile che ci sia ancora una via d’uscita come il Maxxi quando esci dal Parlamento?”, e quella di Matteo Orfini: “Il MAXXI non ha bisogno né di un commissario né di un nuovo direttore, semmai di un ministero!”.
La coerenza come sempre è il loro forte, visto che ora Renzi è al governo, Orfini fa il capetto a Roma, ma la Melandri è ancora al suo posto.
Ma non solo. Sempre per smorzare le polemiche, all’epoca la ex parlamentare dichiarò che avrebbe lavorato praticamente gratis, con un compenso di appena 90 euro l’anno. Forse non aveva guardato bene e si era persa tre zeri: ad oggi, infatti, percepisce oltre 90 mila euro l’anno lordi, senza contare i bonus vari, legati in teoria ad incrementi di incasso ma che in pratica sono regalie random. Un vero spirito di servizio!
Insomma, sono passati tre anni e la Melandri è ancora lì, la biglietteria del Museo è in calo costante (dati 2014), lo Stato continua ad elargire per legge 5 milioni di euro l’anno senza un suo rappresentate nel CDA della Fondazione e senza che venga garantita la trasparenza della pubblica amministrazione. Dunque per l’ennesima volta si dimostra che il sistema delle Fondazioni che tanto piace a Franceschini è del tutto fallimentare. Nonostante ciò il Ministro lo sta espandendo a ben 20 musei nazionali, il nostro tesoro. La cultura italiana non ha bisogno di “cimiteri degli elefanti” che servono solo a riciclare amici e trombati.
Oggi alla Camera dei Deputati i portavoce M5S Gianluca Vacca e Alessandro di Battista ne chiederanno conto al Ministro.