Il governo cede alla Francia pezzi di territorio, nessuno ne sa niente, e i pescatori pagano

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Si traccia una riga su una carta, si cedono pezzi di territorio, non si dice nulla a nessuno e i cittadini ne pagano le conseguenze. Questo, in breve, sta succedendo nel mare davanti a Ventimiglia.
Dovete sapere che il confine marittimo tra Italia e Francia, in quella zona, era stato definito da un trattato risalente addirittura al 1892, e in oltre un secolo nessuno ha mai trovato nulla da ridire. O almeno così si credeva, finché una multa per sconfinamento ad opera della Polizia Francese, piovuta in testa ad un ignaro peschereccio italiano che gettava le sue reti nel Mar Ligure, non ha svelato l’ennesima manovra dietro le quinte: qualcuno ha ridisegnato i confini, ed ora una vasta area di acque nazionali italiane appartiene alla Francia.
Gentiloni ha firmato questo nuovo trattato, ma chi glielo ha chiesto, e perché? E come mai il trattato, ancora non ratificato da Roma, è considerato valido dai francesi che si spingono ad erogare multe ai pescherecci italiani?
Questo ha chiesto il M5S insieme ai pescatori della zona (molto pescosa peraltro), ormai impossibilitati a svolgere serenamente il loro lavoro. Il Ministro Gentiloni “rassicura”, il governo “rassicura”, ma di chiaro ancora non c’è proprio nulla e il comandante del peschereccio non ha ricevuto alcun risarcimento.
Evidentemente al governo non basta cedere sovranità a destra e a manca su carta: siamo al punto di dar via anche pezzi di territorio, zitti zitti e senza dire nulla a nessuno.