Renzi concede Sigonella a chi bombarda e ci spia

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La Libia è oggi una terra di nessuno. Lo è al punto che Paesi stranieri, come Francia e Stati Uniti, si permettono di avviare tacite azioni di guerra unilaterali e senza alcuna approvazione internazionale. Azioni che sono probabilmente solo il preludio ad un intervento militare già pianificato nelle segrete stanze.
Eppure in Libia un tentativo di governo c’è, frutto di estenuanti trattative condotte negli scorsi mesi tra le due fazioni a Tobruk e a Tripoli. Certo, le estenuanti trattative sono state gestite da quel Bernardino Leon di cui si vocifera fosse un emissario di Stati Uniti ed Arabia Saudita, ma in ogni caso si sta tentando di esprimere un capo del governo unitario che possa iniziare un processo di pacificazione della zona. Ed ora si programma la guerra? Forse perché il premier in fieri, Fayez al Sarraj, ha già manifestato la sua contrarietà ai raid aerei mostrandosi meno malleabile del previsto?
Non si sa. Si è appena saputo però che il governo italiano si mostra invece molto malleabile, come suo consueto, ed ha concesso il sorvolo dello spazio aereo ai droni USA che partono dalla base di Sigonella. Il M5S ha già fatto un’interrogazione al Senato, e “Sono solo raid a scopi difensivi”, è stata la giustificazione. Ma possiamo accettare questo genere di scuse da chi bombarda persino gli ospedali delle ONG? Ci permettiamo di dubitare.
Certo, non occorre coinvolgere il Parlamento per concedere spazio aereo. Però il Parlamento stesso si era impegnato ad intervenire in Libia solo previa approvazione dell’ONU e dello stato libico: nessuno dei due si è espresso, e malgrado i cavilli a cui si appiglia il governo qui si tratta del preludio ad una guerra al momento illegittima.
Il M5S chiederà spiegazioni al Ministro della Difesa, ancora una volta vogliamo che renda conto ai cittadini della sudditanza mostrata verso Paesi stranieri. Soprattutto considerando che i Paesi che fanno partire bombe dal nostro suolo sono anche Paesi che ci spiano: che alleanza è mai questa?
Le proposte M5S per fermare il terrorismo in Libia esistono: smettere di vendere le armi ai sauditi e agli altri governi che fomentano la jihad, aumentare la cooperazione di intelligence tra i Paesi. Vogliamo sapere perché non vengono prese in considerazione, a chi è che non conviene? Dovrà rispondere anche a questo.