8 Marzo: onoriamo le donne della Costituente dicendo NO alle riforme incostituzionali


Moltissime donne, aderendo ai valori dell’antifascismo, hanno affrontato la guerra attivamente, diventando porta ordini, custodendo liste di contatti, preparando case rifugio e trasportando volantini, opuscoli ed armi. Un ruolo fondamentale durante la resistenza. Le donne costituenti hannno fatto lo stesso, e una volta a Montecitorio si sono ritrovate, paradossalmente, con le stesse problematiche antecedenti alla guerra.
La socialista Bianca Bianchi racconterà che ai tempi della Costituente le fu chiesto “di firmare una lettera di dimissioni preparata in antecedenza, per cedere il posto a un socialista che ci sventolava sempre davanti al naso la tessera di anzianità di iscrizione al partito, come se l’anzianità fosse sinonimo di intelligenza”.
Ricorda il primo intervento e l’opposizione forte del suo partito a intervenire in aula. un diritto che le fu contestato in nome di non scritte regole politiche. il giorno dopo l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini mise in prima pagina l’evento. Colpito più dalla bionda capigliatura dell’oratrice che dal merito del suo intervento (in materia di scuola), il giornale titola “a Montecitorio nasce una prima attrice giovane”.
La democristiana Elisabetta Conci dichiarava: la missione delle madri e delle spose non si esaurisce oggi dietro le mura domestiche. Molte lo hanno capito, troppe specialmente tra le migliori non vi si rassegnano. Intento di contrastare lo stereotipo negativo delle donne in politica.
La mia conterranea Nilde Iotti, comunista, dichiarava: Non è giusto e mi dà un senso di angoscia per il nostro futuro vedere che chi difende i propri diritti viene pubblicamente sbeffeggiato.
Quanta verità in queste parole. Quanta saggezza. Chi difende i diritti viene sbeffeggiato, attaccato, deriso. chi li distrugge, attraverso media compiacenti, collusioni, giochi di potere, disonestà intellettuale, mancanza di senso delle istituzioni e del parlamento, viene idolatrato. Parole che purtroppo sono attuali, oggi più che mai.
Oggi è l’8 marzo, si festeggia la donna, e non poteva mancare un momento di discussione in aula. Magari parlassimo tutti i giorni delle difficoltà che incontra la donna nella società e nel lavoro.
L’Italia, nella classifica 2015 del global gender gap report, è al 41 posto su 145 paesi.
La disoccupazione femminile è al 40%, rispetto alla disoccupazione maschile che si attesta sul 30%.
Il 22,4 per cento delle madri impiegate prima della gravidanza, intervistate dopo due anni, aveva perso il lavoro (istat 2015).
Secondo Eurostat le donne italiane dedicano alle responsabilità famigliari piu tempo di tutte le altre donne europee (5 ore e 20 minuti al giorno rispetto alle due ore degli uomini).
A 5 anni dalla laurea hanno trovato lavoro l’88 per cento dei laureati e solo il 65 per cento delle laureate, e gli uomini guadagnano, a parità di ruolo, in media quasi 1600E al mese contro i 1200 delle donne.
Al momento non abbiamo un ministro per le pari opportunità, la consigliera Martelli si è dimessa dopo essere uscita dal PD ed essere approdata al gruppo misto.
Renzi tace, disinteressato. Evidentemente ha più interesse a truffare i risparmiatori di banca etruria, bancamarche, carife, e carichieti, o a far chiudere Report e Presadiretta perché non allineati al renzipensiero, o a regalare le case degli italiani alle banche. Insomma, un gran lavoro, e per la questione donne evidentemente c’è poco tempo.
Il piano antiviolenza è fermo allo stallo, i fondi previsti del piano vengono erogati senza nessun criterio di trasparenza, la convenzione di Istanbul sulla violenza di genere, ratificata come primo atto di questa legislatura, convenzione che ricordo è legalmente vincolante, è lettera morta.
Nessun osservatorio, nessuna raccolta dati, nessun programma scolastico di sensibilizzazione se non qualche buona pratica sostenuta da poche scuole. nessun coinvolgimento dei media per incentivare a mostrare un’immagine di donna diversa da quella che vediamo tutti i giorni. Leggo tra gli impegni della mozione Zampa anche quella di promuovere programmi per ricordare le donne costituenti.
Mi permetto, attraverso lei presidente, di fare una domanda alle colleghe che con buonissime intenzioni hanno supportato la mozione della collega Zampa. Come fate ad accontentarvi di questo. Come fate ad elemosinare un momento per proporre qualcosa che sapete perfettamente che non avrà luce. Perché anche se approvata non ci saranno programmi educativi per far conoscere queste grandi donne. Perché non ci sono abbastanza fondi neanche per un osservatorio sulla violenza di genere, su un training specifico per le forze dell’ordine, su una programmazione specifica per le prospettive di genere come voluto all’art.6 della Convenzione di Istanbul. E potrei continuare.
Il M5S non parteciperà a questo teatrino. Abbiamo presentato una nostra mozione, che racchiude il lavoro di due anni del gruppo che rappresento. Approfitto per ringraziare la commissione affari sociali del movimento 5 stelle, in particolare Giulia Di Vita, per il lavoro svolto.
Chiediamo di nominare urgentemente una consigliera per le pari opportunità, fornire e a rafforzare la formazione delle figure professionali che si occupano delle vittime di violenza di genere, ad incoraggiare il settore privato, il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e i mass-media, nel rispetto della loro indipendenza e libertà di espressione, a partecipare all’elaborazione e all’attuazione di politiche e alla definizione di linee guida e di norme di autoregolamentazione per prevenire la violenza contro le donne e rafforzare il rispetto della loro dignità; chiediamo iniziative finalizzate all’istituzione e al riconoscimento della figura dei caregiver familiari e allo sviluppo di politiche loro dedicate, in particolare di sostegno al reddito e di tutela del diritto al lavoro e alla salute.
Noi onoriamo le donne costituenti in questo modo. Sfruttando ogni minimo spazio concesso per temi urgenti e da troppo tempo finiti nel dimenticatoio.
Dichiaro quindi che il M5S non parteciperà al voto sulla mozione Zampa ed altri e voterà a favore della mozione Spadoni ed altri.
Concludo presidente aggiungendo che le donne e gli uomini del M5S onoreranno ad ottobre i padri e le madri costituenti gridando NO alle riforme incostituzionali che un governo illegittimo sta portando avanti. Una riforma limitativa degli spazi di partecipazione democratica, che imporrà esecutivi forti e parlamenti deboli. Una riforma votata da un Parlamento illegittimo, eletto con una legge elettorale obbrobriosa, dichiarata incostituzionale e con un premio di maggioranza abnorme che ha scollato gli eletti dagli elettori. Una riforma che ricordo, cari colleghi del Partito Democratico, state facendo con Verdini, grande sostenitore renziano, plurindagato e rinviato a giudizio per corruzione.
Ecco cari colleghi con chi state distruggendo la costituzione atteggiandovi a novelli padri e madri costituenti. Sono certa che fra 70 anni verrete ricordati in modo molto diverso rispetto a come stiamo ricordando loro oggi in quest’aula.
Maria Edera Spadoni