“Hotspot” di Augusta, migranti in un porto strategico: stop, grazie a M5S
Update. Grazie alle denunce del M5S, che ha sollecitato lo stop all’apertura del centro di accoglienza in un porto strategico come quello di Augusta, il Ministro dell’Interno Alfano ha oggi annunciato la marcia indietro riguardo al provvedimento. L’hotspot migranti nel porto di Augusta non si farà.
In seguito alla crisi immigrazione, l’Europa ha deciso che ogni Paese deve creare hotspots per la ricollocazione dei migranti in altri Paesi. Per quanto riguarda l’Italia, la road map prevede 6 punti di crisi: gli unici operativi sono al momento Lampedusa, Pozzallo, Trapani, Taranto, mentre ancora da realizzare quelli di Augusta e Porto Empedocle.
Ma il sistema di hotspots creato dall’Europa è lento e per nulla efficace. Finora, sono stati ricollocati in altri Paesi appena 368 richiedenti asilo dal territorio italiano, e solo 96 sul nostro territorio (ne erano previsti oltre 1900). Inoltre, tutto il sistema è complicato dalla richiesta dell’Austria di sospendere le sue assegnazioni, e dalla ribellione generale verso lo scellerato accordo con la Turchia che ha portato persino l’Organizzazione ONU per i rifugiati a sospendere le sue attività.
Per riassumere, gli hotspots dovrebbero rappresentare un sistema per ricollocare migranti e richiedenti asilo. Invece, rappresentano l’ennesimo collo di bottiglia dove chi arriva confluisce e resta confinato, fino a creare le solite emergenze affollamento a cui siamo tristemente abituati da anni. In un momento di allarmi terrorismo e sicurezza ci chiediamo allora se sia il caso di avviare l’apertura di nuovi centri di smistamento, che poi non smistano un bel nulla, e in aree sensibili quali il porto di Augusta.
Ma non solo: la Procura di Siracusa ha anche aperto un’inchiesta proprio sul bando di affidamento dell’hotspot di Augusta. Neppure è aperto, neppure ospita migranti, e già i magistrati vogliono vederci chiaro?
Il M5S chiede allora al Ministro dell’Interno se non sia più opportuno interrompere ogni intervento che preveda l’istituzione di centri di accoglienza, in particolare in siti come Augusta il cui porto ha bisogno di tutela, e soprattutto già in presenza di inchieste della Procura.