Delrio mente ai pm antimafia o è smemorato? Si dimetta!

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Le possibilità sono due, ma entrambe portano alle dimissioni immediate di Graziano Delrio.
O nel 2012 il ministro ha mentito davanti ai Pm antimafia oppure, nella migliore delle ipotesi, è talmente incapace e smemorato da non ricordare fatti risalenti a pochi mesi prima in Consiglio Comunale e non ricordarsi, cose notorie a tutti nel mondo politico e nemmeno di atti e nomine fatte di suo pugno e poi discusse e votate dalla sua Giunta in due occasioni.
E’ gravissimo non raccontare la verità a un magistrato antimafia, come è grave per un ministro avere amnesie degne di un totale incapace a livello politico.
Delrio lo ha fatto il 17 ottobre 2012 quandò fu interrogato dai PM antimafia come persona informata sui fatti dell’inchiesta Aemilia.
Lo ha fatto, in particolar modo rispondendo a domande su Maria Sergio, dal 2004 al 2014 allora sua fedele dirigente all’urbanistica, da lui nominata nel 2004. La Sergio è moglie di Luca Vecchi, al tempo capogruppo Pd ed oggi sindaco di Reggio Emilia. Nei mesi scorsi, grazie ad un ‘pezzetto’ del compianto Emiliano Liuzzi su Il Fatto e di Sabrina Pignedoli sul ‘Carlino’, si è scoperto che nel maggio 2012 la Sergio acquistò una casa al grezzo da Francesco Macrì, attualmente imputato nel processo Aemilia con l’accusa di essere un prestanome dei boss della cosca Grande Aracri.
Un interrogatorio dove i Pm dell’inchiesta Aemilia rivolgono parecchie domande a Delrio.

Tutto viene a galla grazie alla pubblicazione dei verbali integrali di quell’interrogatorio, finalmente liberati dagli ‘omissis’.

-Perché in quella occasione il ministro dichiarò di non sapere che la Sergio fossa nativa di Cutro (Crotone), cosa che tutti sapevano a Reggio Emilia dal momento che Delrio la nominò di suo pugno e visto che ci sono due delibere della sua Giunta del 24 novembre 2004 e del 22 dicembre 2009 dove il luogo di nascita della dirigente è pure scritto nero su bianco?
Ma soprattutto, a domanda del magistrato Pennisi sulle parentele della stessa con persone originarie di Cutro che svolgano attività imprenditoriale nel settore edilizio, Delrio dichiara di non saperne nulla.
Poco credibile.
Poco credibile, perchè il 23 luglio 2012, pochi mesi prima dell’interrogatorio, il Consiglio comunale di Reggio votò un piano urbanistico dei parenti della Sergio, con due atti su tre firmati dalla stessa dirigente all’urbanistica (!), come denunciato dalla stampa locale la scorsa settimana, e una terza firma di Massimo Magnani, dirigente di massima fiducia di Delrio e parente, seppur lontano, dello stesso ministro allora sindaco e presidente Anci.
A prova di quel conflitto d’interesse di cui Delrio non poteva non sapere, il capogruppo Pd Vecchi, marito della Sergio correttamente si astenne nel voto del consiglio comunale del 23 luglio 2012.
E’ qui che Delrio mente oppure si dimostra totalmente incapace. In entrambi i casi deve dimettersi immediatamente.
Ricordiamo che Delrio sempre nello stesso interrogatorio dichiara :
-di non sapere: che il boss Grande Aracri fosse originario di Cutro, il paese dove nell’aprile 2009 si recò in processione elettorale in occasione della Festa del Santissimo Crocifisso, atto simbolico considerato dai magistrati molto grave.
– Di non essersi accorto di infiltrazioni negli appalti nonostante da anni fossero stati lanciati allarmi in tal senso nella città che governava.
– I magistrati antimafia gli chiedono se a Cutro sono state scattate foto lui risponde “sì parecchie”.
Un ministro che mente o è totalmente smemorato (decida lui cosa vuole essere) non può governare l’Italia. Si dimetta immediatamente. Intanto come chiediamo da mesi sia convocato dalla Commissione antimafia.