Violenza donne: da 12 anni Italia rimanda creazione fondo garanzia vittime

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ROMA, 19 aprile 2016 – “Nonostante l’obbligo previsto nella direttiva 2004/80/CE del Consiglio d’Europa, ancora oggi il nostro Paese non ha istituito il fondo a garanzia delle donne italiane vittime di violenza. Chiediamo al governo di intervenire immediatamente attraverso atti normativi per colmare questo vuoto, anche allo scopo di evitare che su questo tema l’Italia vada incontro a condanne da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea”.

Lo affermano i deputati del M5S in commissione Affari Sociali,commentando l’interrogazione a prima firma Giulia Di Vita ricolta ai ministeri della Giustizia e al Dipartimento delle pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Ricordiamo che la direttiva dell’Ue stabilisce che tutti gli stati membri prevedano l’esistenza di un sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori, che garantisca un indennizzo equo e adeguato delle vittime, qualora il fatto sia avvenuto in uno Stato membro diverso da quello di residenza e non siano riuscite ad ottenere un risarcimento dall’autore del reato, perché non in possesso delle risorse necessarie o perché il soggetto non può essere identificato o perseguito.

Già nel novembre 2007, la Corte di giustizia dell’Unione ha accertato la mancata adozione di misure per l’attuazione della direttiva da parte dello Stato italiano entro i termini dalla stessa previsti. A tutt’oggi, a distanza di quasi dieci anni da quella prima sentenza , l ‘inadempimento dell’Italia ai propri obblighi continua ad essere oggetto di controversie dinnanzi alla Corte di giustizia e ai tribunali nazionali.

Sono passati dodici anni dall’approvazione di quella direttiva: questa situazione incivile e intollerabile di mancata presa in carico di soggetti che dovrebbero essere pienamente tutelati dallo Stato deve avere fine”.