Abusivismo, legge migliorata in extremis

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La legge sull’abusivismo edilizio è passata alla Camera e fortunatamente è quanto mai lontana e differente dal testo originario. Il M5S ha lottato strenuamente per poter apportare migliorie a un testo altrimenti irricevibile»: è il commento della deputata Claudia Mannino, architetto e membro della Commissione Ambiente.
Fondamentale l’inserimento degli emendamenti a sua firma sul fondo di rotazione (45 milioni in 4 anni) e la banca dati nazionale, annunciati durante la tavola rotonda dell’11 aprile scorso “Abusivismo: dati, norme e inadempienze”.
In particolare la banca dati nazionale, da costituirsi presso il Ministero delle infrastrutture, dovrà contenere tutti i dati, comunali e regionali, relativi agli illeciti e ai provvedimenti emessi.
«L’idea, ai tempi, dei big data è passata ed è ora un punto centrale nella legge contro l’abusivismo: la banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio è un database nel quale gli enti, le amministrazioni ed il resto dell’universo a qualunque titolo competente sono tenuti a condividere ed inserire i dati», commenta la portavoce.
Un’altra sua battaglia ha assicurato poi che l’inadempienza da parte della PA sarà punita con sanzione pecuniaria a carico del dipendente pubblico inadempiente.
«L’altra grande novità da me fortemente voluta è il fondo di rotazione. La pdl approvata alla Camera prevede un fondo di 45 milioni di euro, predisposto per l’integrazione delle risorse finanziarie oltre a quelli già a disposizione dei comuni (Cassa Deposito e Prestiti ecc.) per sostenere gli interventi di demolizione. Semplice e di grande sostegno per comuni e regioni, i quali ad oggi non riescono a disporre di finanziamenti sufficienti per portare a termine le ordinanze di demolizione e mettere in campo una efficace azione di tutela del nostro suolo.
Ora la palla passa al Senato, di nuovo. È il momento di dimostrare una volontà politica concreta che deve assicurare il buon esito della proposta di legge. Mi auguro che i nostri sforzi nel superare le criticità e le mancanze con le quali il testo è uscito proprio dal Senato la prima volta non vengano resi vani. C’è un disperato bisogno di questa legge, per combattere l’illegalità, valorizzare i nostri paesaggi e tutelare i diritti dei cittadini onesti».
«Anche se la legge Falanga fosse “affossata” al Senato, continueremo a presentare ad ogni provvedimento utile questi emendamenti finché non diventino norma! Ne vale del rispetto per tutti quei cittadini che si ostinano a rispettare le leggi ed a pagare puntualmente tutte le tasse, di fatto anche di quelli che fanno gli abusi!».