Migranti, Renzi e Alfano spacciano parole ma l’accoglienza è al collasso e irregolare

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Roma 29 mag. “Proprio mentre Alfano e Renzi insistono a dire che non c’è emergenza nel numero degli sbarchi, migliaia di migranti continuano ad arrivare sulle nostre coste. Sono circa 13 mila quelli soccorsi solo in questa settimana nel Canale di Sicilia dalla Guardia Costiera e della Marina Militare e centinaia sono le vittime dei naufragi. Il numero degli arrivi è destinato ad aumentare con l’avvicinarsi dell’estate, come da previsioni. E mentre il nostro governo va a spacciare parole nei summit mondiali e a invocare l’aiuto dell’Europa, ottenuto solo a parole, nelle città italiane, nonostante il grande lavoro dei nostri uomini impegnati a salvare vite umane, l’accoglienza arriverà presto al collasso” lo affermano in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle.
“Il presidente del Consiglio Renzi ha dichiarato stamattina in una intervista che il nostro sistema di accoglienza è un modello nel mondo – proseguono -. Oggi il Messaggero riporta la lettera che Bruxelles ha inviato al nostro paese accusato di adottare misure ancora non sufficienti a gestire gli arrivi dei migranti. Ritardi nell’adozione delle procedure standard previste dalla Ue e ritardi nella formazione del personale addetto ad essere impiegato nei porti. La metà degli sbarchi avverrebbe al di fuori degli Hot spot in maniera irregolare per non parlare dei centri di identificazione ed espulsione Cie che sarebbero insufficienti”.
Il M5s ha proposto da tempo che le procedure di identificazione dei migranti si svolgano nel paese di partenza, in modo da bloccare sul nascere i flussi indifferenziati di persone – spiegano i pentastellati -. Ha proposto anche che i centri di identificazione e smistamento in Italia vengano implementati, coinvolgendo nuova forza lavoro giovane e preparata in maniera da sveltire le operazioni sia negli Hot spot che nei Cie e ricollocare o espellere i migranti che non abbiano diritto di restare in Italia. Renzi va in Europa a strigere mani e nel frattempo non si riesce a gestire il flusso di migranti di ritorno, mandati via da altri Paesi europei. Lo diciamo da sempre: va ridiscusso il trattato di Dublino”.
“Sul piano internazionale Alfano lamenta la mancanza di un negoziato europeo con i paesi in guerra. È facile dire che l’Europa deve impegnarsi per favorire la pace nei paesi in conflitto e ridurre così il flusso dei migranti – proseguono i pentastellati -. Meno lo è bloccare la vendita di armi ai paesi coinvolti anche indirettamente nelle guerre: l’Italia lo faccia da subito visto che i maggiori proventi entrano nelle industrie a partecipazione pubblica. Abbiamo bisogno di iniziative concrete, non di passerelle elettorali del governo e dei ministri”.