Emodanneggiati: governo non mette fine a trattamento discriminatorio

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ROMA, 19 luglio 2016 – “Il governo pur non essendosi impegnato a liquidare l’equa riparazione nei confronti di quegli eredi dei soggetti emodanneggiati che hanno agito per il risarcimento del danno solo iure proprio, ha comunque “affermato che non vi sono motivi ostativi a iniziative legislative volte a riconoscere espressamente quel beneficio”. Una risposta che è solo parzialmente soddisfacente: dall’esecutivo non viene un impegno concreto e, dunque, auspichiamo che vi siano a breve concrete iniziative in tal senso. Ricordiamo che il M5S ha depositato un’apposita proposta di legge con la quale si intende proprio estendere l’equa riparazione a questi soggetti attualmente esclusi e dunque, se solo volesse, l’esecutivo potrebbe fare ricorso a questa misura per appianare definitivamente la situazione “.
Lo affermano i deputati del m5S in commissione Affari Sociali commentando l’interpellanza, a prima firma Marialucia Lorefice, discussa oggi in Aula e alla quale ha risposto il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo.

“In particolare, riteniamo insoddisfacenti le motivazioni che fino ad oggi hanno indotto il governo a non erogare l’equa riparazione nei confronti di quanti abbiano proceduto attraverso lo strumento dello iure proprio dal momento che ci si appella ai pareri espressi dall’Avvocatura dello Stato del 2007. Si tratta comunque di pareri, non di norme giuridiche. Difatti la ratio dell’interpellanza era quella di richiedere l’assunzione di “iniziative per definire una norma di interpretazione autentica”. Al cospetto di tali pareri però, riteniamo più rilevanti le sentenze che hanno riconosciuto il danno subito dagli eredi anche solo iure proprio.

Rileviamo inoltre che il ministero sta operando molto a rilento, considerato il fatto che ha inviato le note informative soltanto a 2263 danneggiati a fronte delle stimate 7000 domande di adesione. Auspichiamo davvero che si riesca a concludere la liquidazione degli importi entro il 2017, come dichiarato dal sottosegretario. Abbiamo infine invitato il ministero a non fare discriminazioni nei confronti dei due tipi di eredi perché comunque vittime allo stesso modo per i danni subiti dalla perdita del congiunto”.