La nostra risoluzione sui minori in difesa dei più deboli

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“Il problema della gestione de minori stranieri non accompagnati diventa sempre più ingestibile. A doversene far carico sono i sindaci, in qualità di tutori e diretti responsabili. La principale difficoltà rimane quella di riuscire ad individuare strutture idonee in tempi accettabili in cui poterli trasferire, così da evitare situazioni in cui i minori sono costretti a stare in condizioni di promiscuità con gli adulti, in tendopoli improvvisate, come nel caso di Augusta o nei diversi Hotspot sparsi in Italia. Compito di uno Stato è quello di mettere i comuni nelle condizioni di poter espletare bene i compiti che gli vengono attribuiti”.
I parlamentari Giuseppe Brescia, Vega Colonnese e Marialucia Lorefice della commissione d’inchiesta sui migranti CIE-CARA alla luce di ciò hanno depositato una risoluzione, a prima firma Fabiana Dadone, i cui impegni mirano a salvaguardare minori e amministratori.
“Tra gli impegni, chiediamo che vengano assunte iniziative volte a dare piena attuazione a quanto previsto dalla direttiva 2013/33/UE rispetto agli standard del rappresentante del minore (tutore), nonché secondo quanto proposto nel documento «Verso un sistema di tutela dei minorenni stranieri non accompagnati» redatto dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, nella convinzione che il compito di tutelare tali minori non possa essere adempiuto, salvo in casi di estrema ratio, dal Sindaco di un comune; e ancora, l’istituzione di un Sistema nazionale di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati con il compito principale di monitorare costantemente i posti disponibili a livello nazionale ed individuare immediatamente la struttura adeguata dove collocare il minore, nonché dare piena attuazione a quanto disposto dall’articolo n. 25 della direttiva 2013/32/UE in tema di tutela dei minori stranieri non accompagnati, disciplinando inter alia la procedura per l’accertamento dell’età”.
Inoltre i parlamentari M5S della commissione CIE-CARA rivendicano un piccolo passo avanti: “L’approvazione di un nostro emendamento seppur riformulato dal Governo, prevede l’attivazione, su disposizione dei prefetti, di strutture temporanee esclusivamente dedicate ai minori non accompagnati di età non inferiore ai 14 anni con capienza massima di 50 posti per struttura. Lo scopo è dar respiro ai Comuni sui quali più grava il fenomeno migratorio”.