Rifiuti: ‘soccorso rosso’ dalla Sicilia al Piemonte

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ROMA, 27 luglio 2016 – “Assistiamo al ‘soccorso rosso’ tra governatori PD, ma a rimetterci saranno i cittadini costretti a respirare oltre ai veleni dei rifiuti piemontesi anche quelli che l’amministrazione siciliana non è stata in grado di smaltire per via della miopia dell’amministrazione Crocetta: i portavoce siciliani all’Ars avevano investito la Regione della questione già a inizio anno, per procedere a una gestione razionale dei rifiuti. Ora, invece, 15.000 tonnellate di rifiuti siciliani sono destinati a Torino “. Così i gruppi regionali M5S di Sicilia e Piemonte con il gruppo consiliare di Torino.
“Il MoVimento 5 Stelle Torino – dichiara la maggioranza a Cinque Stelle in Sala Rossa – esprime netta contrarietà alla decisione della Regione Piemonte di autorizzare il conferimento di 15.000 tonnellate di rifiuti, provenienti dalla Regione siciliana, presso l’inceneritore del Gerbido. Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere che l’incenerimento non sia la soluzione al problema dei rifiuti, ovunque essi siano prodotti. Rimaniamo quindi perplessi e preoccupati del fatto che si facciano scelte come questa, soprattutto di fronte alla sforzo che ci apprestiamo a intraprendere come città per ridurre la quantità di rifiuti ed aumentare la raccolta differenziata, come peraltro previsto nelle nuove normative della Regione Piemonte”.
“Ci siamo sempre opposti al ‘pendolarismo dei rifiuti’ – spiega Giorgio Bertola, capogruppo M5S in Regione Piemonte – ricordiamo inoltre che al Gerbido, ad oggi, vengono inceneriti anche rifiuti provenienti dalla Liguria. È inaccettabile che il Piemonte si trasformi nella pattumiera delle regioni italiane solo per far quadrare i conti di TRM, società di gestione dell’inceneritore. Nel Piano regionale dei rifiuti abbiamo preteso l’inserimento della fine dell’incenerimento in Piemonte per il 2033, ovvero a scadenza del contratto di servizio. Abbiamo chiesto comunicazioni in aula da parte di Chiamparino”.
“Chiederemo tutti gli incartamenti di questo accordo alla Regione Siciliana – concludono i portavoce all’Ars – perché la scelta di conferire i rifiuti proprio nella città amministrata da Chiara Appendino ci appare una chiara provocazione politica”.