Epatite C: curare tutti i malati costa meno, serve cambio di metodo da Governo e Aifa

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ROMA, 17 ottobre 2016 – “Curare tutti i malati affetti da Epatite C è non solo doveroso da parte dello Stato, ma consentirebbe al Servizio Sanitario nazionale di risparmiare. L’analisi dello Studio Piter conferma le ragioni della battaglia che conduciamo da tempo per ampliare la copertura da parte sel Ssn a tutti i cittadini bisognosi di cure. Da quando sono stati introdotti nel SSN i nuovi farmaci anti-epatite C i pazienti trattati complessivamente superano di poco le 57 mila unità, mentre potrebbero essere oltre 430 mila le persone positive al virus e almeno altrettante quelle che lo hanno contratto ma non ne sono a conoscenza (Università Tor vergata). Il governo e l’Aifa stanno procedendo con un metodo che, come evidenziato dalla ricerca, si sta rivelando insufficiente ed economicamente svantaggioso. Sarebbe necessario trarne le dovute conseguenze e cambiare il metodo”.

Così i deputati M5S in commissione Affari Sociali.

“Con il modello attualmente vigente moltissimi malati restano tagliati fuori dalle cure e hanno due possibilità: sperare di essere ancora in vita mentre si attende che giunga il proprio turno per il ciclo di cure oppure sborsare di tasca propria le risorse economiche necessarie per acquistare i farmaci sperimentali che, però, hanno costi proibitivi e dunque accessibili solo a pochi fortunati.

Quello che da tempo chiediamo è l’eradicazione totale dell’epatite C attraverso un piano quinquennale, la contrattazione trasparente sul prezzo dei farmaci tra Aifa e aziende farmaceutica – con prezzo non superiore ai 3mila euro a ciclo – e l’opportunità di valutare la rimborsabilità da parte del Ssn dei farmaci anti Epatite C acquistati dai cittadini all’estero per uso personale”.