Terremoto L’Aquila: al via la commissione d’inchiesta voluta dal M5S

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Dopo sette anni da quel terribile 6 aprile del 2009, in cui un violento sisma spezzò la vita di 309 persone e distrusse la città di L’Aquila e i comuni intorno, in Parlamento si compie finalmente il passo fondamentale per fare luce e chiarezza su ciò che la ricostruzione in Abruzzo sarebbe dovuta essere e purtroppo non è stata. Il Senato ha infatti approvato all’unanimità la proposta di istituire una Commissione di inchiesta sul post terremoto, a prima firma Enza Blundo, che il M5S ha presentato non appena arrivato in Senato e che dopo tre anni, finalmente, diventa realtà.
La commissione d’inchiesta monocamerale avrà un compito cruciale: non dovrà limitarsi ad esaminare gli interventi nella fase di emergenza, ma dovrà fare chiarezza sulle modalità inefficaci e poco trasparenti che hanno caratterizzato nelle diverse fasi la gestione delle ingenti risorse stanziate e sulle responsabilità politiche e le motivazioni che hanno ritardato il processo di ricostruzione di abitazioni private, dell’edilizia residenziale pubblica e degli edifici scolastici; indagare sulle scelte che hanno di fatto impedito di ricostruire in tempi adeguati la città e i centri storici del Cratere, nonché sugli appalti per la messa in sicurezza degli edifici e la ricostruzione, vicende che sono finite sotto la lente di ingrandimento della magistratura.
Il lavoro della Commissione servirà a dare agli aquilani e agli abruzzesi colpita dal sisma, la verità che aspettano da troppo tempo; ma ci auguriamo che siano utili anche a evitare che vengano commessi gli stessi errori anche nella difficile opera di ricostruzione che ora attende i territori devastati dai più recenti terremoti di agosto e delle ultime settimane.