Infrastrutture M5S: Governo senza strategia va a tutto gas, tanto paga Pantalone

tubi-gas.jpg
Roma, 23 novembre “La maggioranza ha stravolto il testo della direttiva europea sulle infrastrutture per i combustibili alterativi (DAFI), imponendo una visione poco lungimirante e del tutto sbilanciata verso la tecnologia a gas. Lasciando indietro ancora una volta la mobilità elettrica e sostenibile, che è stata relegata in uno spazio di marginalità. Si naviga a vista, col solo risultato invece di favorire le fonti fossili. Per tali ragioni abbiamo presentato in Commissione Industria un nostro parere di minoranza e votato contro il parere della maggioranza ” È il duro commento del senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto a margine del voto del provvedimento in Commissione Industria.
“L’opzione principale che questo testo prende in considerazione è la tecnologia GNL e GNC, per le quali vengono fornite molteplici semplificazioni procedurali – spiega Girotto -. In particolare con l’articolo 9 del decreto si dà via libera alla costruzione di nuove infrastrutture di rigassificazione e stoccaggio sul territorio nazionale, prevedendo come infrastrutture strategiche quelle di stoccaggio di GNL, connesse o funzionali all’allacciamento e alla realizzazione della rete nazionale di trasporto del gas naturale. “In questo modo – attacca il pentastellato – l’Italia si appresta a diventare una succursale degli interessi delle grandi aziende gasiere d’oltreoceano. Ci prepariamo a diventare hub del gas nel Mediterraneo. Con l’aggravante che i costi per gli investimenti in infrastrutture gasiere verranno scaricati sulle spalle dei consumatori. Il rischio, indicato puntualmente in audizione dall’Autorità per l’Energia, è quello di creare impianti inutili, che nessuno di noi utilizzerà mai ma che comunque ci toccherà pagare di tasca nostra.
Ma c’è di più – conclude Girotto -. Questa decisione, che dovrebbe avere una visione strategica ai fini degli obiettivi generali di politica energetica nazionale, viene assunta in assenza di qualsiasi analisi costi/benefici fatta da un soggetto terzo e indipendente. Si va dunque nella direzione opposta alle indicazioni contenute nella strategia europea tracciata nel Libro Bianco dei Trasporti. Segnando l’ennesimo punto in contraddizione alla lotta ai cambiamenti climatici e nella creazione di nuovi posti che una visione strategica orientata alla decarbonizzazione del sistema produttivo del Paese potrebbe creare”.