Salute: il ministero conferma ombre pesanti sul “Poma” di Mantova

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Procedure oncologiche fuori dalle linee guida: durante il question time alla Camera il ministro della Salute conferma le ipotesi del M5s sull’operato del Direttore della struttura

ROMA, 8 febbraio – “Il ministero della Salute conferma su tutta la linea quanto abbiamo denunciato da tempo e le parole di Beatrice Lorenzin sono macigni che squarciano definitivamente il velo sul caso del Poma di Mantova. Alcune procedure oncologiche volute dal Direttore Maurizio Cantore dopo il suo arrivo al Poma, e adottate per due anni, secondo quanto affermato dal dicastero sono fuori dalle linee guida nazionali e internazionali. Dunque, la terapia loco regionale – cioè la somministrazione di farmaci chemioterapici all’interno della circolazione ematica di un organo – non è prevista in caso di tumori metastatici”.

Così il deputato mantovano Alberto Zolezzi, che oggi ha presentato su questo caso il question time e i portavoce M5s in commissione Affari Sociali.

“Ricordiamo che la prima segnalazione rispetto a queste procedure inappropriate fu presentata già due anni fa dalle dottoresse del Poma Adami e Pisanelli, le quali successivamente furono allontanate dalla struttura salvo poi essere reintegrate dal giudice del lavoro e a “furor di popolo”.

Al netto del fatto che su questo caso sono in corso gli accertamenti da parte della Procura di Mantova, non possiamo tacere il fatto che alla luce di queste conferme da parte del ministero della Salute un sospetto pesantissimo aleggi sulla vicenda: tali farmaci oncologici sono stati utilizzati nelle procedure per il loro basso costo e per l’elevato rimborso della prestazione di somministrazione? Un sospetto reso più evidente anche da un altro dato: in contemporanea era stata ridotta la somministrazione di farmaci chemioterapici – come il Pemetrexed – dal costo più elevati ma inserti nelle linee guida internazionali. Insomma, la scelta di quei farmaci è stata dovuta ai vantaggi economici e non a quelli per la salute dei pazienti?

Dopo un audit aziendale, un audit regionale e un’ispezione finalmente siamo riusciti a fare breccia rispetto a una vicenda dai contorni inquietanti”.