Terremoto: meno burocrazia e tasse per zone colpite

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A sette mesi dal primo sisma che ha colpito il centro Italia la situazione è ancora drammatica. Il comparto agricolo è in ginocchio e le farraginosità burocratiche sono l’ostacolo maggiore alla ripartenza: aggravano la condizione socio economica di ben quattro regioni: Umbria, Abruzzo, Lazio e infine Marche, la più colpita. Il Movimento 5 stelle ha incontrato oggi alla Camera e al Senato una delegazione di agricoltori provenienti dalle zone terremotate, così come in questi mesi è andato nelle regioni colpite per accogliere le istanze provenienti dal territorio.
È necessario che il Governo metta in atto azioni di decontribuzione e defiscalizzazione nei confronti delle popolazioni colpite. Per questo il Movimento 5 stelle sta presentando degli emendamenti al Decreto Terremoto, tra i quali la proposta di istituire una zona franca che preveda agevolazioni ed esenzioni sulle imposte per le imprese. Questo al fine di evitare lo spopolamento dei centri storici, fino alla tenuta economico-sociale delle zone montane italiane. Si chiede anche l’indennizzo per i danni indiretti.
Finora la burocrazia ha sostanzialmente raddoppiato il costo dei danni da sisma. Molti agricoltori pensano di chiudere le proprie attività non avendo alternative. Ma non solo: in queste zone il turismo, altra risorsa economica, è praticamente morto e ad oggi non esiste un piano per farlo ripartire.
All’incontro alla Camera erano presenti i portavoce in Commissione Agricoltura Massimiliano Bernini, Giuseppe L’Abbate, Chiara Gagnarli, mentre al Senato era presente la portavoce, vice presidente della Commissione Agricoltura, Elena Fattori.