Salute: su import farmaci innovativi il Ministero ci dà ragione

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ROMA, 29 marzo – “Il ministero della Salute viene finalmente sulle nostre posizioni e dà il via libera all’importazione di farmaci innovativi, compresi quelli per la cura dell’epatite C, destinati a uso personale. Soprattutto, la consideriamo una vittoria del buonsenso e per questa ragione ci siamo battuti al fine di sollecitare il ministero e tutto il Parlamento, fino a presentare lo scorso anno una mozione a prima firma Giulia Grillo attraverso la quale chiedevamo che lo Stato si facesse garante dell’importazione, ad uso personale, di questo tipo di medicinali”.


Così i deputati M5s in commissione Affari Sociali.

“Ancora adesso purtroppo in Italia non tutti i cittadini riescono ad accedere al trattamento per la cura dell’Epatite C a spese della sanità pubblica e, visto l’alto costo di questi medicinali, per molte persone l’unica possibilità resta quella di rivolgersi all’estero, dove si possono trovare prezzi anche di molto inferiori rispetto ai nostri. Fino ad oggi però la Legge italiana impediva tale pratica perché considerata una forma di commercio illegale. A rivoluzionare completamente il quadro vigente ci ha pensato l’ordinanza emessa dal tribunale per il riesame di Roma il 2 settembre 2016 rispetto all’importazione di medicinali per l’eradicazione dell’epatite C. Tale ordinanza aveva previsto l’annullamento del provvedimento di sequestro in un caso per il quale l’importazione del medicinale era destinata esclusivamente ad uso personale, e non commerciale, a vantaggio di un soggetto affetto dal virus con regolare possesso di prescrizione medica.

A quel punto avevamo chiesto, attraverso la nostra mozione, di mettere in campo gli strumenti legislativi per superare definitivamente quella fattispecie di ostacolo alla cura dei cittadini. Una prima risposta è giunta e ne siamo felici per tutti i cittadini. Crediamo anche, come chiesto nella nostra mozione, che sia necessario prevedere misure per il rimborso della spesa per l’acquisto del farmaco all’estero. Restano da rimuovere ancora alcuni ostacoli tra i quali il principale è quello relativo all’accordo dell’Aifa con le case farmaceutiche sul costo della cura. Chiediamo che Aifa passi dalle parole ai fatti mettendo in fascia C i farmaci Harvoni e Sovaldi, come dichiarato da Melazzini, e adotti tutte le iniziative per mettere in concorrenza i nuovi farmaci al fine di “strappare” una cifra tale da trattare tutti i pazienti che necessitino della cura”.