Il Pd salva le due poltrone di Gutgeld

gutgeld.jpg

Il Partito democratico ha ormai definitivamente completato la propria trasformazione in partito dei conflitti d’interesse. Questa volta è il turno di Yoram Gutgeld, piazzato da Renzi a Palazzo Chigi come commissario alla spending review e protagonista di un chiaro caso di incompatibilità in quanto deputato. Oggi Gutgeld è infatti stato salvato dalla sua maggioranza in Giunta per elezioni.

Per la legge 60 del 1953 i membri del Parlamento non possono ricoprire cariche o uffici di qualsiasi specie in enti pubblici o privati. Per il Pd la legge è un optional, infatti i membri del partito renziano salvano Gutgeld considerando il commissario alle spending un organo interno e di semplice consulenza. Si tratta di un’evidente falsità

Siamo davanti a un chiaro paradosso: Gutgeld potrebbe scegliere di audire se stesso in commissione Finanze. Il commissario straordinario, tra l’altro, opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione. Il suo ruolo è evidentemente incompatibile, ma il Pd e suoi alleati di Mdp hanno deciso di salvarlo per evidenti calcoli politici. Adesso sarà la volta di Paola De Micheli, protagonista assoluta di incompatibilità visto che siede su tre poltrone differenti, quella di sottosegretario, di deputato e di commissario per la ricostruzione post sisma”.