Vigilanza, svolta in RAI: stop ai conflitti di interesse manager-artisti

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Il MoVimento 5 Stelle è entrato in Parlamento per cambiare il Paese. Lo facciamo giorno dopo giorno con la nostra attività in Aula e nelle commissioni. Oggi è stato raggiunto uno storico traguardo nella commissione di Vigilanza Rai, che il M5S presiede, dopo un lavoro portato avanti da tempo. È stata infatti approvata all’unanimità la risoluzione che pone fine ai conflitti d’interessi degli agenti delle star televisive. Un passo decisivo per rendere il servizio pubblico più indipendente e libero da condizionamenti.
Troppo spesso in questi anni abbiamo visto programmi in cui lo stesso agente portava la sua scuderia imponendo diktat e costi: questo non sarà più possibile. È un obiettivo raggiunto con un lavoro costante del presidente Roberto Fico, dei commissari del MoVimento e della commissione tutta che ha approvato l’atto all’unanimità, nonostante le pressioni fatte dal governo, in particolare dal sottosegretario delle Telecomunicazioni Giacomelli, per bloccare il provvedimento.
Così non è stato: la commissione di Vigilanza è riuscita ad approvare questa delibera che adesso la Rai dovrà tradurre in pratica entro 90 giorni.
Questi i punti principali dell’atto approvato:
1) Stop ai conflitti d’interesse: non sarà più possibile far produrre programmi a società di agenti che rappresentano artisti presenti negli stessi programmi. Inoltre nello stesso programma non potranno esserci più di tre artisti dello stesso agente.
2) Trasparenza: la Rai dovrà pubblicare i compensi dovuti agli agenti in maniera trasparente.
3) Produzioni cinematografiche: non sarà più possibile per la Rai produrre film insieme a società di cui siano titolari manager che rappresentano artisti aventi contratti in essere con la Rai.
4) Produzioni indipendenti: il servizio pubblico sarà impegnato nel dedicare una quota di investimenti alle produzioni indipendenti, dedicando inoltre maggiore attenzione ai giovani autori con partnership con istituzioni come Dams e Istituto sperimentale cinematografia.

5) Format:
maggiori controlli sull’originalità dei format, in modo da accertare che i format esterni non siano usati in modo strumentale per aumentare i compensi di artisti, conduttori e giornalisti.