Ema: conflitto interessi ex Ad Aifa ostacolerà candidatura italiana?

ema.jpgLa questione sollevata in occasione della mozione sulla candidatura di Milano per ospitare l’Agenzia del farmaco europea. Sul caso presentata un’interpellanza. Voto positivo del M5s sull’Ema a Milano con una mozione che non si è limitata alla retorica ma che contiene impegni stringenti su trasparenza, uso fondi e conflitti di interesse.


ROMA, 4 ottobre – “Portare l’Ema a Milano rappresenterebbe certamente un riconoscimento per la città e un motivo di prestigio per il Paese e per questo auspichiamo che questa candidatura abbia successo. Se però l’Italia vuole seriamente candidarsi per ospitare la sede dell’Agenzia, non può permettersi ‘difetti’ sotto il profilo della trasparenza come quello rispetto al quale abbiamo da poco depositato un’interpellanza., con la quale chiediamo conto di un eventuale conflitto di interessi del Dottor Luca Pani, membro del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) presso l’Ema nonché ex Direttore Generale dell’Aifa. Benché la risposta non sia ancora giunta dal governo, stranamente dopo la pubblicazione del nostro atto il nome del Dottor Luca Pani è scomparso dall’elenco dei rappresentanti dei vari paesi presso il Chmp”.

Così i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali commentano la presentazione dell’interpellanza a prima firma Giulia Grillo.

“Vogliamo qui ricordare il delicato ruolo del Chmp organo preposto all’autorizzazione dei medicinali nell’Unione Europea, così come sottolineiamo che il Dottor Luca Pani aveva aggiornato il proprio curriculm vitae sul sito dell’Ema poco prima della cancellazione. Insomma, nulla faceva presagire una uscita di scena così imminente rispetto alla quale sorge spontaneo chiedersi: che fine ha fatto la posizione di Luca Pani? E poi: chiunque dovesse prendere il suo posto dovrà superare un bando pubblico oppure ci si affiderà al solito metodo classico, ovvero quello della chiamata diretta sulla base di criteri politici?

Proprio perché ci teniamo al fatto che la sede dell’Ema giunga in Italia, non abbiamo presentato una mozione con impegni al governo generici e retorici, ma abbiamo posto criteri stringenti, come l’assicurare la piena trasparenza di tutte le risorse impiegate e l’indipendenza scientifica per l’interesse generale, evitando qualsiasi conflitto di interesse con le numerose aziende che operano nel settore. Inoltre abbiamo chiesto al governo di sollecitare le amministrazioni competenti affinché utilizzino strutture immobiliari pubbliche senza che ciò comporti, in ogni caso, ulteriori costruzioni di nuovi immobili e a rendere pubblico, fin d’ora, l’impiego delle risorse già destinate ed eventualmente impiegate nonché quelle di futura destinazione, correlate alla candidatura dell’Italia ad ospitare l’Ema, dando evidenza degli affidamenti avvenuti e dei soggetti beneficiari”.