In Italia sempre più disuguaglianza, ma il governo continua a negare il reddito di cittadinanza

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Roma, 18 ottobre “Ieri i dati pubblicati da Migrantes hanno certificato l’esplosione della cosiddetta fuga di cervelli e soprattutto dei nostri giovani nel 2016. Oggi arrivano i dati OCSE che mettono in evidenzia altri due dati allarmanti, ovvero, che i giovani italiani sono sempre più poveri e senza lavoro. Ma di cos’altro ha bisogno il governo Gentiloni per svegliarsi e reagire?”, lo affermano i portavoce della Commissione Lavoro del Senato del MoVimento 5 Stelle, Catalfo, Paglini e Puglia.
“Dal rapporto emerge, infatti, che tra il 2000 ed il 2016 il tasso di occupazione è cresciuto soprattutto fra le persone che hanno 55 e 64 anni e crollato di circa l’11% tra i giovani di 18 e 24 anni. Per quanto riguarda invece, il fronte povertà – proseguono – si evincono enormi disuguaglianze fra giovani e anziani. Il rapporto rileva infatti che nel 2012, mentre il tasso di povertà giovanile era del 16% per le persone più anziane era di quasi la metà, ovvero dell’9%”.
“Ma l’OCSE non si limita a descrivere una situazione drammatica dell’Italia e ci critica anche nello specifico ed in particolare puntando il dito sulla nostra rete di sicurezza sociale. Come sappiamo, infatti, il nostro Paese è uno dei pochi paesi dell’Europa che ancora non ha introdotto una misura di sostegno al reddito come il reddito di cittadinanza che il MoVimento 5 Stelle propone ormai da 4 anni, fermo in Commissione Lavoro al Senato per colpa del Pd e della maggioranza. Le persone in difficoltà non sono nell’agenda politica dell’attuale governo. Per capirlo basta vedere le esigue e totalmente insufficienti risorse economiche che intendono destinare al reddito di inclusione”. Concludono.