Iran: Richiamare le parti a moderazione e responsabilità
La risposta delle forze armate iraniane al raid statunitense che ha comportato l’omicidio politico del generale Soleimani è un passaggio temibile verso una nuova fase di scontro che aumenta le tensioni in una crisi già molto delicata.
Mentre fra Washington e Teheran gli eventi bellici concreti si collegano a frasi ostili, annunci di rappresaglia e minacce, è particolarmente opportuno richiamare le parti alla moderazione e alla responsabilità, come ha fatto il ministro degli Esteri Di Maio a nome del governo italiano. Il ministro osserva giustamente che tutta la regione soffre l’instabilità da decenni e che ‘una nuova guerra spingerà la proliferazione di cellule terroristiche e di nuovi flussi migratori. Non è più accettabile tutto questo. Si apprenda dagli errori del passato e si torni al dialogo’. L’azione a cui è chiamata in particolare l’Unione europea consiste nel disinnescare la spirale di interferenze che coinvolge un arco di crisi che riguarda – oltre al Vicino Oriente – anche il Mar Mediterraneo. Il richiamo a ‘misure serie per attivare e soprattutto far rispettare un embargo complessivo via terra, via aerea e via mare nel Mediterraneo’, è di fatto un programma che offre una soluzione politica coraggiosa: ‘Bisogna smetterla di vendere armi, bisogna fermare ogni interferenza esterna in Libia’. Potrà riuscirci solo un sistema di relazioni multilaterali che coinvolga tutte le capitali, con cui parlare e da far parlare immediatamente.