Scuola: no a eccesso medicalizzazione disturbi apprendimento

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Roma, 2 ago – “Oggi in Italia assistiamo ad un forte aumento degli studenti che hanno ottenuto la certificazione per un DSA, disturbo dell’apprendimento. A fronte di questi numeri, chiediamo al governo di attivare un piano di monitoraggio per verificare l’applicazione della Legge 170/2010 e relative linee guida, che hanno portato la scuola ad arretrare a favore dell’opzione sanitaria”. A chiederlo sono i parlamentari del M5S delle commissioni Cultura di Camera e Senato in un’interpellanza ai ministri dell’Istruzione e della Salute a prima firma Enza Blundo, vice presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza.
“Secondo uno studio svolto dall’Inpef, e illustrato dalla Prof.ssa Palmieri in audizione in Commissione Infanzia e Adolescenza – spiega Blundo -, negli ultimi anni c’è stato un aumento del 40% delle diagnosi rispetto ai 10 anni precedenti, con 190mila casi di DSA diagnosticati. Il tutto, però, senza che esista un registro nazionale e neppure una mappatura in grado di dare numeri e notizie ufficiali su questi disturbi”.
“La Legge in questione – spiegano ancora i parlamentari M5S – negli ultimi anni ha prodotto un arretramento, quasi una deresponsabilizzazione, degli istituti scolastici nell’affrontare le difficoltà di apprendimento dei ragazzi, e questo nonostante la Legge preveda che l’insegnante metta in atto piani didattici mirati e attività di recupero che possono produrre miglioramenti ed evitare il ricorso ad azioni di altra natura. La medicalizzazione nelle scuole ne è la conseguenza più evidente. Tutto questo avviene anche per effetto della mancanza di competenze per mettere in atto didattiche alternative e di una figura come quella del pedagogista scolastico”.