L’opposizione è inutile, parola di veri democratici

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Il tanto rimpianto (dai poveri elettori piddini) PCI è stato all’opposizione per tutti i quarant’anni della sua storia, eppure mai nessuno si è sognato di definirlo inutile. Invece oggi, con parole persino eversive, certi intellettuali dichiarano con la massima nonchalance che l’opposizione sarebbe “inutile”.
Ma si sa, i tempi cambiano, e sempre più la democrazia si sgretola. La presenza di una forza di opposizione, come insegnano anche i tanto venerati Stati Uniti dove la “minority” è rispettata ed ascoltata, è pilastro della democrazia. Che qui da noi viene invece preso a picconate.
La verità è che non è più concesso neanche opporsi. Si diventa “inutili” se non si appoggia un governo, un governo purchessia, un governo sempre definito “del cambiamento” anche quando è “governo del peggioramento”. Ti opponi? Allora non servi a nulla.
Perché in realtà certi “democratici”, con la scusa della “responsabilità”, hanno cominciato ad apprezzare la comodità del partito unico. E chi non si accoda, cosa farà mai tutto il giorno?
La pensavano così anche in Bulgaria. Ed esiste un efficace slogan anglosassone che recita “Resistance is futile“, la resistenza è inutile.
L’opposizione è resistenza. E stanno svuotando di significato persino questa parola, nella loro furia iconoclasta. Eversori a loro insaputa.