Saggi indagati, per il Governo non esiste l’inchiesta


E meno male che sono “saggi”. Così “saggi” che in cinque sono finiti indagati dalla procura di Bari per reati quali truffa, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falso ideologico. “In quali mani avete messo la nostra Costituzione?” domanda la deputata Fabiana Dadone in un’interpellanza urgente al Governo che per rispondere ha mandato niente poco di meno che il sottosegretario agli Interni, Filippo Bubbico.
La Dadone incalza. “Lorenza Violini si è dichiarata a favore del legittimo impedimento”, dichiarato incostituzionale dalla Consulta perché derogava a due cosette: il principio di uguaglianza (art. 3) e le norme di revisione della Costituzione (art. 138). “Giuseppe de Vergottini, Caravita di Toritto, Ginevra Cerrina Feroni, Ida Nicotra, Giovanni Pitruzzella e Nicolò Zanon hanno firmato un appello a favore del lodo Alfano”, anch’esso dichiarato incostituzionale.
L’imperturbabile sottosegretario Bubbico parla di un “presunto coinvolgimento” dei 5 saggi – come se le indagini non fossero una cosa certa – e di preoccupazioni “prive di fondamento” (se lo dice lui). Che il comitato esterno che deve dirci come cambiare la Costituzione “non intacca l’assoluta centralità del parlamento”. Un ossimoro. Poi racconta di come i “saggi” parlano di “bicameralismo, forma di governo, riforme elettorali”, argomenti di cui normalmente – e ovviamente – dovrebbe discutere il Parlamento (e meno male che la centralità non veniva intaccata). E, capolavoro, del “coinvolgimento a 360 gradi dell’opinione pubblica“. Qualcuno se n’è accorto? Ah, certo, la consultazione “on-line” che “ha consentito agli italiani per la prima volta di esprimere un orientamento sulla revisione della parte seconda della Costituzione”, ovviamente senza spiegare alla gente cosa stava votando.
Come prassi all’interpellante viene chiesto il grado di soddisfazione della risposta. Secondo voi qual è?
M5S – Commissione affari costituzionali