Senato: la casta vota NO al taglio dei suoi privilegi


La casta dei partiti boccia la maggior parte delle proposte del Movimento 5 Stelle Senato per ridurre i costi della politica all’interno di Palazzo Madama.
In occasione della discussione del bilancio 2013, sono stati approvati solo quattro ordini del giorno a 5 stelle.
Il primo stabilisce che la diaria dei senatori a vita sia connessa alle reali presenze in aula, analogamente a quanto accade per gli altri eletti. Approvata anche la proposta che la proposta che prevede la progressiva digitalizzazione di tutti gli atti parlamentari, per creare una convenzioni tra Senato e compagnie aeree low cost per poter ridurre le spese pubbliche sui viaggi. Disco verde alla proposta del Movimento che per i dipendenti del Senato preve il blocco delle progressioni economiche nelle parti finali della carriera e dispone per i dipendenti in quiescienza il divieto di cumulo tra pensione del Senato e redditi da lavoro .
Pd, Pdl, Scelta Civica ed in molti casi anche Lega e Sel hanno respinto le proposte del Movimento che avrebbero consentito risparmi di centinaia di milioni di euro e più trasparenza, equità e senso di responsabilità nelle istituzioni.
I partiti hanno:
Bocciato la riduzione delle indennità dei senatori a 5.000 euro lordi e diaria a 3.500 euro (praticamente quanto applica già oggi il Movimento 5 Stelle ) con la diaria corrisposta esclusivamente sulla base esclusiva delle presenze in aula . La proposta prevedeva anche la sospensione della diaria ai senatori assenti a più del 30 % delle sedute e la rendicontazione della diaria obbligatoria sul sito del Senato per ogni singolo senatore, come già oggi fanno i rappresentanti del Movimento 5 Stelle.
Bocciato l’abolizione assegno di fine mandato. Ricordiamo che i parlamentari del Movimento 5 Stelle si sono impegnati nel codice di comportamento a rinunciare e restituire allo Stato tale somma che gli verrà corrisposta alla fine della legislatura.
Bocciato la riduzione del 50 % spese di rappresentanza, studi e ricerche, manutenzione ordinaria.
Bocciato la proposta di introdurre un contributo di solidarietà per i vitalizi parlamentari in essere. Del 10 % per gli importi fino a 90.000 euro e del 20 % per la parte eccedente i 90.000 euro. Non sia mai per la Casta ridurre i vitalizi! Solo i cittadini devono fare sacrifici…
Bocciato il dimezzamento delle spese generali forfettarie per i senatori.
Bocciato la proposta che prevedeva che i collaboratori parlamentari fossero retribuiti direttamente dal Senato.
Bocciato la riduzione del 50 % delle spese per iniziative istituzionali, culturali e sociali finanziate dal Senato.
Bocciato la riduzione 50 % spese per contribuiti alle fondazioni, alla beneficenza ed al “Circolo di Palazzo Madama”.
Bocciato la proposta di sopprimere l’incremento biennale del 2.5% dello stipendio del Segretario Generale;
Bocciato la proposta di prevedere la figura di un unico Vice Segretario Generale per razionalizzare le spese.
Bocciato la proposta di sopprimere la possibilità, per i Consiglieri Parlamentari, di essere distaccati fuori ruolo
-Gran finale…hanno bocciato la riduzione degli stipendi dei dipendenti del Senato.
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