EXPO 2015: “Nutriamo il mondo”… con cheeseburger e Coca Cola

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La mission dell’Expo 2015, ormai lo sapete, è “Nutriamo il mondo”. Indubbiamente una bella operazione di greenwashing per verniciare di verde e ambientalismo la solita operazione cementista; a pensar male, poi, ci si legge anche una dichiarazione di intenti: nutriamo un mondo intero di amici, lobby, finanziatori e costruttori. Insomma, traduzione del motto: “Un gran magna magna”.
Talmente è ipocrita questa finta mission dell’Expo, che non ci si premura di mantenere quel minimo di messa in scena neppure quando si tratta di reperire qualche sponsor. Se il tema è l’alimentazione sostenibile (che risate), il diritto ad un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta, la centralizzazione del ruolo del territorio, la genuinità del cibo, dove andreste voi a fare fundraising?
Naturalmente, dalle multinazionali americane. 70 aziende delle più blasonate quando si tratta di cibo industriale e globalizzato, ecco qualche nome: Coca Cola, Starbucks, Mc Donalds e persino, udite udite, la chiacchieratissima Monsanto a cui è affidato il poetico progetto “100 Km blu per l’Expo 2015 di Milano“. Che romantico!
Il Governo, nella sua infinita insipienza, probabilmente non sa che la Coca Cola, per esempio, è protagonista in diversi paesi in via di sviluppo del depauperamento delle risorse idriche; di Mc Donalds invece non si possono dimenticare i dipendenti sottopagati e sfruttati, oltre agli animali che forniscono la carne imbottiti di antibiotici e farmaci. E la Monsanto? Specializzata nella produzione di erbicidi, di ormoni di sintesi e di sementi geneticamente modificate, è persino accusata di pressioni nel corso della Conferenza di Kyoto del 1997.
Il Governo non sa, oppure più probabilmente se ne frega, come da prassi.
Il M5S chiede, con un’interrogazione che ha come prima firmataria Loredana Lupo della Commissione Agricoltura, quale sia mai la logica seguita dal commissario unico di Expo e dal Governo. Il ciellino Lupi e il giovane ottomano Orlando come possono parlare di “alimentazione sostenibile” sventolando le bandiere di McDonalds,Coca Cola e Monsanto?