Saccheggio Bankitalia: il M5S non si arrende!

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Dopo un venerdì di lotta senza quartiere in aula, continua oggi e domani la battaglia del M5S per far decadere il decreto che mette le mani su Bankitalia nascondendosi dietro il paravento dell’abolizione (peraltro parziale) della seconda rata Imu 2013.
Il governo saccheggia 7,5 miliardi dalle riserve della Banca centrale (soldi di tutti i cittadini perché si tratta di utili realizzati con le attività in regime di monopolio) e li regala ai soci di Palazzo Koch, ossia banche e assicurazioni private. Il pretesto? La rivalutazione, arbitraria e contestata, delle quote di Bankitalia, ferme ai 156mila euro di valore del 1936.
Di solito sono i soci che sborsano danaro per ricapitalizzare la loro azienda. Qui funziona al contrario. Sembra quasi una scalata a debito.
Inoltre, alle banche sarà garantito un dividendo del 6% (remunerazione senza eguali sul mercato per quanto riguarda asset risk-free) e dunque intascheranno sino a 450 milioni di euro sui profitti della Banca d’Italia. Allo Stato invece andranno gli spiccioli, visto che una tassazione delle quote al 12% garantirà all’erario appena qualche centinaio di milioni (il governo punta a 900 milioni, ma saranno molto meno perché già le banche hanno rivalutato arbitrariamente le loro quote).
Infine, nessuno potrà detenere più del 3% delle quote, mentre oggi ci sono gruppi bancari che hanno molte più azioni (solo Intesa e Unicredit assieme detengono oltre il 50%), quindi molte azioni torneranno in ballottaggio. E potrebbero finire a soggetti controllati da banche straniere. Si rischia un altro colpo alla nostra sovranità economica. Il M5S continua a fare di tutto per evitare questo scandalo.