No Ogm, M5S: “Dopo il nuovo no dall’Europa anche la Commissione e Tajani si schierino contro”

Il Consiglio Affari generali dell’Unione Europea ha dato parere contraio all’autorizzazione del nuovo mais transgenico di Pioneer, il 1507. Dopo la risoluzione del Parlamento Europeo sui pericoli di questo mais e degli altri transgenici come il Mon810 della Monsanto, ora anche il Consiglio ha dato parere contrario. Purtroppo però non è stata raggiunta la maggioranza qualificata richiesta e la palla passa alla Commissione, che potrà decidere se autorizzare o meno il mais transgenico Pioneer-1507.Dopo mesi in cui il Movimento 5 stelle si sta battendo contro l’introduzione in agricoltura degli OGM, la vittoria potrebbe essere vicina ma manca l’ultimo passo. Il vice presidente della Commissione Europea è Antonio Tajani ed è a lui che facciamo appello affinché dia senso alle nostre battaglie e metta i cittadini davanti rispetto gli interessi delle multinazionali dell’alimentazione. “Nel convegno che abbiamo organizzato al Senato recentemente che aveva la finalità di mettere a confronto due posizioni rispetto agli OGM in Agricoltura, sono emersi dati impressionanti rispetto l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente. Da mesi ci stiamo battendo contro potenze più grandi di noi e finalmente anche il Parlamento europeo ha fatto la voce grossa” spiega la portavoce al Senato Elena Fattori.
“Il risultato del Consiglio Affari Generali non ci soddisfa perché la maggioranza qualificata non è stata raggiunta – continua Elena Fattori – Mi auguro però che dopo la posizione assolutamente contraria del Parlamento europeo, del Parlamento Italiano e del Consiglio stesso rispetto gli OGM in Agricoltura, la Commissione non prenda una decisione che violerebbe tutti i principi di democrazia. Il vicepresidente Tajani ha in questo una grande responsabilità. L’autorizzazione al mais 1507 non va data e quella al Mon810 non va rinnovata”. Non manca però una rimostranza rispetto alla situazione interna. Fattori “L’Italia deve avvalersi della clausola di salvaguardia sul Mon810 e deve farlo in fretta, ma da parte del Ministero dell’Ambiente non si ha nessun segnale in tal senso. Nel frattempo al decreto ministeriale emanato nel luglio 2013 vanno assolutamente aggiunte delle disposizioni sanzionatorie per chi fraudolentemente e illecitamente coltiva OGM così come avvenuto in Friuli l’estate scorsa” conclude Elena Fattori.