Abolizione Province: la Waterloo di Delrio


Abolizione Province, la Waterloo di Graziano Delrio.
Per soli 4 voti a Palazzo Madama, non è stata approvata la questione di pregiudizalità costituzionale, posta dal Movimento 5 Stelle, sul suo disegno di legge sulla falsa abolizione delle Province. Segno che al Senato la maggioranza del Governo Renzi fa acqua da tutte le parti.
Inoltre a maggior riprova della fallimentare “controriforma” Delrio, c’è la notizia che ora i partiti si dicono disposti a calendarizzare i disegni di legge costituzionali del Movimento 5 Stelle per abolire realmente questi enti oramai inutili.
Grazie all’azione del Movimento 5 Stelle, il Governo ed in primo luogo il Partito Democratico ora sono politicamente chiamati alla prova dei fatti.
Da una parte c’è il disegno di legge Delrio, che non porta ad una reale abolizione delle Province.
Un provvedimento, quello presentato dall’attuale numero due del Governo Renzi, che ha tantissime criticità, evidenziate da costituzionalisti, dalla Corte dei Conti oltre che dal Movimento 5 Stelle.
Crea nuovi enti, le città metropolitane, non abolisce le Province che diventano solo organi non elettivi e moltiplica i centri di spesa.
Un progetto affrettato, che il Movimento 5 Stelle ha contrastato, in quanto contraddittorio e peggiorativo. Sono già annunciati ricorsi e contenziosi che ricadranno sulle tasche degli italiani.
Per fortuna, in Commissione Affari Costituzionali al Senato il Movimento 5 Stelle è riuscito respingere la proposta del relatore Russo (Pd), che voleva retribuire il “nuovo” presidente della Provincia. Al tempo stesso in Commissione è stato approvato un nostro emendamento che fissa la decadenza del presidente della Provincia in caso di dimissioni o decadenza da sindaco.
Ma non basta. Ora arriva la prova del nove. Solo le proposte costituzionali depositate al Senato ed alla Camera dal Movimento 5 Stelle, possono portare ad una reale abolizione delle Province e potranno riparare ai danni del provvedimento Delrio.
Contano solo i fatti. L’impegno a calendarizzare con urgenza il disegno di legge a prima firma Vito Crimi che cancella le Province deve trovare un effettivo riscontro.
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