Il Pesce d’Aprile di Renzi: dissesto idrogeologico “Terra Ferma”
C’eravamo cascati. Quando ha mostrato le slides c’abbiamo davvero sperato.
Il nostro territorio ridotto a una colata di cemento ha bisogno di tutele e il progetto Terra Ferma, annunciato dal premier sembrava andare nella direzione attesa.
Dal primo aprile, c’era scritto, arriveranno 1,5 miliardi di euro per la tutela del territorio.
“Unità di missione”, aveva promesso il premier.
E invece, niente.
Ieri abbiamo atteso i risultati del Consiglio dei Ministri aspettando un segnale, un decretino, un pezzo di carta con un impegno formale. Niente.
Dei soldi nessuna traccia. Della tutela del territorio, nemmeno.
Poi, abbiamo capito. Era un pesce d’aprile, e noi ci siamo cascati.
Quello che ne rimane – della protezione del territorio – è la discussione sul dissesto idrogeologico dove i deputati M5S della Commissione Ambiente stanno provando a far togliere dal patto di stabilità i fondi spesi dagli enti locali per il dissesto .
E anche la proposta di legge del Pd in Commissione Ambiente – scritta dall’ex ministro Orlando – invece di proteggere il nostro territorio senza se e senza ma, prevede che si possa stabilire a scadenze regolari la quantità di suolo da edificare. Una regolamentazione, insomma, del consumo di suolo.
La proposta di legge, elaborata dall’allora ministro Orlando, inoltre interviene solo sui terreni agricoli mentre noi vogliamo che sia protetto tutto il territorio.
Altro punto su cui bisogna intervenire è l’articolo che prevederebbe la “licenza di costruzione” per tutte le aree già dichiarate edificabili nel Paese. Noi chiediamo invece che solo chi abbia in mano un titolo abilitativo possa costruire. Anche se l’area è edificabile, ma attualmente c’è un terreno agricolo (non impermeabilizzato), deve restare tale.
Renzi vuole tutelare il territorio? Adotti la nostra proposta di legge e la smetta con i pesce d’aprile.